A fine marzo, in Brasile, l’assassinio di una attivista brasiliana, che da 30 anni si batteva per difendere i diritti delle comunità colpite dalla costruzione della maxi diga Tucuruì, nello stato del Parà (bacino amazzonico). Dilma Ferreira Silva forse lo sapeva che prima o poi sarebbe potuto accaderle qualcosa, ma non si è mai arresa...
Quante tragedie ancora come quelle di Mariana e di Brumadinho dovranno verificarsi in Brasile e in tutto il mondo, quante persone dovranno perdere la vita, prima che la politica comprenda che è ora di dire basta alla logica del mero profitto e che le multinazionali, svizzere o straniere, ovunque operino, devono fare il possibile per rispettare i diritti umani e l’ambiente? Sullo sfondo del commento del blog la decisione presa martedì 12 marzo 2019 a Berna dal Consiglio degli Stati di bocciare il controprogetto all’Iniziativa per multinazionali responsabili.
Quando si menziona il termine “sostenibile” molti pensano subito al dover rinunciare a qualcosa, altri addirittura ad una vita spartana, priva di qualsivoglia comodità. Esistono invece stili di vita che offrono tutti i confort, prestando al contempo attenzione alla sostenibilità, come dimostra Stefan Salzmann, esperto di politica climatica ed energetica presso Sacrificio Quaresimale.
Bea Johnson, suo marito e i loro due figli, in un anno producono l’equivalente di un barattolo da un litro di rifiuti in plastica. Da dieci anni questa signora californiana e la sua famiglia si sono quasi del tutto liberati dalla plastica nella loro vita quotidiana.
Molte le persone un po’ ovunque nel mondo che hanno deciso di passare dalle parole ai fatti, per cercare di rendere il mondo un posto migliore per noi e per le generazioni che verranno.
Dopo due settimane di dibattiti, si è conclusa la Conferenza mondiale sul clima. Ancora una volta a progredire sembrano solo i numeri dei vertici (questo era il numero 23…) e non invece le decisioni importanti da prendere.
Sono le sette di mattina. Seduta in treno, mentre mi sto recando ad una riunione oltre Gottardo, leggo uno dei resoconti di viaggio che con regolarità i responsabili di programma di Sacrificio Quaresimale redigono al loro rientro, per informare sui progetti in corso nei vari paesi in cui operiamo.
Fa male alla salute? È dannoso per il sistema cardiocircolatorio? Forse è perfino cancerogeno! La querelle fra favorevoli e contrari continua.
Cara banca ti scrivo… per chiederti cosa fai con i miei soldi. Parafrasando una famosa canzone di Lucio Dalla, ecco un’iniziativa che ciascuno di noi può fare sua, per contribuire a sanare le ingiustizie e rendere il mondo migliore.
Quando è stata l’ultima volta che avete toccato della terra? Che le vostre mani si sono “sporcate”? La maggior parte di noi magari fa fatica a ricordarselo. Io l’ho fatto ieri. Sfruttando la bella giornata di sole, ho tentato di trasmettere ai miei figli il valore che questo prezioso elemento ha per l’umanità, coltivando un piccolo orto dietro casa.
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