Il giuramento delle 36 nuove guardie svizzere ha luogo alle 17 del 6 maggio 2022 in Vaticano. Vincenzo Giglio di Quartino l'unico ticinese. La diretta dal sito della guardia svizzera pontificia accessibile con link da questo articolo.
Un importante passo avanti: la Santa Sede e la Fondazione per il restauro della Caserma della Guardia Svizzera Pontificia hanno firmato in Vaticano un Protocollo d’intesa che regola la loro cooperazione nella realizzazione del progetto di una nuova caserma.
Il ticinese Vincenzo Giglio giurerà, il 6 maggio, a Roma, come alabardiere nella Guardia Svizzera.
14 le giovani reclute della Guardia Svizzera che si stanno formando ad Isone. Ieri l'incontro con mons. Lazzeri.
Papa Francesco ha nominato Loïc Marc Rossier Vice-Comandante della Guardia Svizzera Pontificia con il grado di Tenente Colonnello a partire dal 1° gennaio 2022.
. Il Vice-Caporale Manuel von Däniken, dal 1. Gennaio 2022 – riferisce un comunicato – assume l’incarico di nuovo responsabile media del Corpo di sicurezza vaticano. Subentra al tenente Breitenmoser che ha assunto un incarico di altro tipo da adempiersi al 100% nell'esercito pontificio.
Padre Kolumban Reichlin, 50 anni, di Einsiedeln è il nuovo cappellano della Guardia Svizzera Pontificia dall'ottobre 2021. Parla delle sue prime scoperte e dei suoi progetti.
La SonntagsZeitung in un servizio dedicato al progetto della nuova caserma, pubblica l'indiscrezione, commentata da Jean Pierre Roth, responsabile della Fondazione Restauro della Caserma e dalla ex consigliera federale Ruth Metzler, presidente della Fondazione della Guardia. Ma per ora si tratta solo di vaghi progetti.
La Conferenza episcopale svizzera e il Monastero di Einsiedeln sono lieti che Papa Francesco abbia nominato padre Columban Reichlin nuovo cappellano della Guardia Svizzera dal 1° settembre 2021. Nella stessa data, un grande gruppo di 17 giovani inizia la scuola reclute.
È da molto tempo che la rivalità tra cattolici e protestanti in Svizzera si è stemperata. Tuttavia, alcune questioni ci ricordano che sotto la cenere possono ancora ardere le braci. Per esempio, nel contesto del progetto d'apertura di un'ambasciata elvetica in Vaticano.
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