È un fiume in piena, don Angelo Treccani, classe 1940 e da una vita in missione in Venezuela. A Balerna, giovedì sera, è tornato per dire grazie alla gente del Mendrisiotto che, attraverso la colletta di Natale dello scorso anno, ha donato 56 mila franchi in favore dei suoi progetti e dei suoi bambini.
Don Angelo Treccani, missionario ticinese in Venezuela, racconta la situazione del Paese sudamericano e lo mette a confronto con il Ticino: il risultato non è cosi evidente.
In una nota affermano che le decisioni del Governo di Quito «contraddicono gli impegni politici che gli Stati si sono dati», proprio sotto la leadership ecuadoriana. Da qui la richiesta all’Ecuador di «far cessare qualsiasi azione esecutiva o legislativa che in pratica impedisca l’ingresso regolare al territorio di persone con necessità di protezione internazionale».
Marzio Fattorini, in missione in Venezuela da 17 anni per la Diocesi di Lugano, a fianco di don Angelo Treccani, ci conferma la gravità della situazione nel paese latinoamericano.
Per uscire dalla grave crisi, bisogna andare alle elezioni. Così nell'intervista mons. José Luis Azuaje Ayala, presidente della Conferenza episcopale venezuelana, che esprime a nome di tutti i vescovi gratitudine al Papa per la sua vicinanza al Venezuela.
Nell’occasione dell’incontro tra i vescovi e la Bachelet, la delegazione ha consegnato un’articolata lettera firmata dalla presidenza della Cev, nella quale la Chiesa ribadisce la sua denuncia e la sua posizione rispetto alla grave crisi umanitaria, economica, politica e sociale nella quale si dibatte il Paese. Crisi umanitaria denunciata, si legge nella lettera, «fin dal 2004».
Preoccupazione da parte della Comunità internazionale per la situazione in corso oggi in Venezuela. Alla manifestazione indetta a Caracas, in risposta all'appello del leader dell'opposizione, Guaidò, si sono verificati scontri tra polizia e manifestanti che tentano di dare una spallata al governo di Maduro.
Lo denuncia l’Unicef, che ha anche chiesto ai governi nella regione di difendere i diritti di tutti i bambini, anche dei migranti e dei rifugiati, e di assicurare loro accesso a servizi essenziali. I partner umanitari stimano che quest’anno fino a 4,9 milioni di persone nella regione – anche in Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Panama, Peru e Trinidad e Tobago – avranno bisogno di assistenza a causa delle condizioni economiche e politiche in Venezuela, che stanno spingendo le migrazioni regionali.
Aperta a Bogotá, in Colombia, la riunione del Gruppo di Lima dedicata al Venezuela: soluzione pacifica della crisi e condanna dell’uso della forza i punti attorno ai quali si svolgono i lavori.
«Ascoltate il grido della gente, lasciate entrare e distribuire gli aiuti umanitari in pace!». Questo l'accorato appello dei presuli venezuelani al governo affinchè faciliti l'ingresso e la distribuzione degli aiuti, evitando qualsiasi tipo di violenza repressiva. Ribadito l’impegno della Caritas. Appello alle forze armate a mettersi dalla parte del popolo che soffre.
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