A Balerna una serata con don Angelo Treccani, una vita in Venezuela per i bambini
È un fiume in piena, don Angelo Treccani, classe 1940 e da una vita in missione in Venezuela. A Balerna, giovedì sera, è tornato per dire grazie alla gente del Mendrisiotto che, attraverso la colletta di Natale dello scorso anno, ha donato 56 mila franchi in favore dei suoi progetti e dei suoi bambini. «Niente» e «bambini» sono le parole che con più frequenza sono risuonate nel corso della serata. «Niente» scuole, «niente» cibo, «niente» lavoro, «niente» ospedali. Niente di niente, in questo Venezuela che quando negli anni ’80 ha accolto il missionario ticinese, era una Paese in cui si viveva «non da ricchi, ma dignitosamente». Oggi, questa dignità si è smarrita in un caos dove non sembra funzionare più nulla. Né l’agricoltura, né le raffinerie, né lo Stato: e loro, i bambini, ne sono le vittime più vulnerabili. «Ho sempre detto sì, quando c’era di mezzo un bambino», racconta don Angelo. Ad un certo punto, le mamme hanno cessato di mandare a scuola i loro figli. Il motivo? Non avevano più nulla da dar loro da mangiare. È da lì che è partito quel grido di indignazione che è arrivato fin a noi e che le parrocchie del Mendrisiotto hanno intercettato, rispondendovi con grande generosità. Quei soldi sono diventati riso, fagioli, arepas (piccoli pani preparati con farina di mais bianco) per 919 bambini e un centinaio di anziani in 16 mense in altrettante località dell’Estato Guàrico, dove don Angelo esercita la sua missione. Ma risolto (o almeno tamponato un problema) ecco che se ne presenta subito un altro: la crisi ha fatto chiudere anche le scuole. La maggior parte dei maestri, pagati due dollari al mese, hanno gettato la spugna. Ed ecco che don Angelo organizza anche delle piccole classi per continuare l’istruzione dei frequentatori della mensa. Il 22 ottobre don Angelo farà ritorno in Venezuela. Ad attenderlo anche la sua fattoria, dove la crisi lo ha portato ad ingegnarsi per trovare nuove soluzioni per sfamare uomini e animali. L’ultima sua idea: piantare il mais in coltura idroponica. Domani comincerà il sinodo panamazzonico. Anche il Venezuela ne è direttamente interessato. Ma tanta e tale e l’urgenza del quotidiano, spiega don Angelo, che in pochi se ne sono accorti.
Corinne Zaugg