Venezuela: i vescovi chiedono al governo l’apertura agli aiuti umanitari

Il deterioramento generale delle condizioni di vita ha portato il Paese a situazioni limite, in particolare nel campo alimentare e sanitario. La Chiesa, nelle sue varie istanze (il Papa, la Santa Sede, la conferenza episcopale, i religiosi e il consiglio dei laici), ha spesso chiesto la possibilità di aprire un canale umanitario. La risposta è sempre stata un clamoroso «no». Attualmente, l’Assemblea nazionale, in una rappresentanza legittima del popolo venezuelano, ha preso l’iniziativa di organizzare questi aiuti insieme a diversi Paesi e nazioni sorelle. (Come si ricorderà il presidente del Parlamento è il deputato Juan Guaidò, che ha assunto la presidenza ad interim del Paese, dopo la rielezione di Maduro alle elezioni presidenziali, ritenute illegittime in Venezuela e in molti altri Paesi. ndr)

Il Paese ha bisogno di aiuti umanitari

Il regime è obbligato a soddisfare i bisogni della popolazione e a facilitare l’ingresso e la distribuzione degli stessi, evitando qualsiasi tipo di violenza repressiva. Chiedere e ricevere aiuti non è un tradimento della patria; piuttosto, è un dovere morale che riguarda tutti noi, date le drammatiche carenze e le urgenze subite dal popolo venezuelano

Gli aiuti guidati da protocolli internazionali e non da interessi politici

Ripetiamo quanto affermato nel comunicato della Caritas de Venezuela del 4 febbraio scorso. La possibilità di aiuti umanitari ha generato molte aspettative a causa dei grandi bisogni della popolazione in materia di cibo e di salute. Vogliamo ricordare che gli aiuti sono guidati da protocolli accettati a livello internazionale per rispondere a situazioni di grave crisi. Non inseguono interessi politici, ma piuttosto interessi delle persone più vulnerabili. Non risolvono tutti i problemi della popolazione. L’aiuto consiste principalmente in assistenza di emergenza, integratori per bambini e anziani con deficit nutrizionale e forniture mediche, principalmente terapeutiche. È limitato nella copertura e nel tempo. È sempre sussidiario e non sostituisce ciò che lo Stato deve fare con le sue risorse.

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23 Febbraio 2019 | 12:36
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