Sono giorni difficili quelli che sta vivendo il Libano già vittima di una gravissima crisi economica e adesso alle prese con la pandemia del Covid-19. La tensione sociale è enorme ed è sfociata in numerose manifestazioni di piazza.
L'invito di Infanzia Missionaria a pregare la Vergine Maria nel mese a lei dedicato.
A quasi tre mesi dalle dimissioni del governo guidato da Saad Hariri, in un clima politico e sociale ancora segnato da tensioni irrisolte, il Libano si prepara ad avere una nuova compagine governativa, guidata dal sunnita Hassan Diab (nella foto), 60 anni, ex professore dell’American University di Beirut.
Padre Firas Lutfi è siriano, francescano di Terra Santa, ministro della Regione San Paolo che comprende oltre la Siria, il Libano e la Giordania. Nonostante la guerra, è rimasto in Siria, con la sua gente. A Vatican News, racconta nove anni di violenze, di distruzione e di morte. E come oggi aiuta i bambini a ritrovare il sorriso.
Una cifra – 1820 franchi – una ventina di ragazzi e la voglia di gettare un ponte tra la Svizzera e il Libano: sono questi gli ingredienti della bella iniziativa che ha visto di recente come protagonisti i bambini della parrocchia del Sacro Cuore a Lugano, che domenica scorsa hanno consegnato alla responsabile Missio per la Svizzera italiana Chiara Gerosa la cifra, raccolta nei mesi scorsi grazie alla vendita di lavoretti fatti a mano con tanto impegno.
La parrocchia del Sacro Cuore di Lugano invita i ragazzi e le ragazze delle scuole elementari e delle scuole medie a partecipare a un concorso di disegno a tema «Natale».
Dodicesimo giorno di proteste in Libano, dove anche oggi restano chiuse scuole, banche e numerose attività. Ieri Francesco dopo l’Angelus ha chiesto che si ricerchino le giuste soluzioni, con l’aiuto della comunità internazionale, affinché il Paese continui ad essere uno spazio di convivenza pacifica.
Intervista a Nada Hajjar Hourani, Assistente di direzione delle Pontificie Opere Missionarie (Missio) in Libano.
I Capi delle Chiese e delle comunità cristiane presenti in Libano rendono omaggio «al popolo che ha manifestato la sua unità» e chiedono di «abbracciare e proteggere la legittima rivolta dei nostri figli», sottolineando l’urgenza «che il potere e il governo diano risposta alle loro richieste nazionali».
Forte richiamo del cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti, alla classe politica del suo Paese, accusata di sfruttare per opportunismo di parte la propria fede religiosa, ai danni dei principi fondanti la Repubblica del Libano.
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