Forte richiamo del cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti, alla classe politica del suo Paese, accusata di sfruttare per opportunismo di parte la propria fede religiosa, ai danni dei principi fondanti la Repubblica del Libano.
È uno scenario sempre più preoccupante quello in cui vivono i profughi siriani in Libano. Su questo dramma, poco raccontato da molti mezzi di informazione, si concentra un dossier della Comunità Papa Giovanni XXIII presentato oggi a Roma presso la Camera dei deputati.
Da una buona decina d'anni, in Libano si assiste alla diffusione di una nuova cultura mariana, che riunisce cristiani e musulmani attorno alla figura di Maria. Questo evento contribuisce ad abbattere le barriere tra le varie comunità.
Ora che è stato chiesto dai Vescovi svizzeri di poter venerare la moglie di san Nicolao, la parrocchia di Besso propone di tornare a riscoprire la figura del Santo anche agli increduli. Appuntamento domani, venerdì 22 marzo.
«La visita che noi Vescovi maroniti abbiamo compiuto a Roma è stata ricca di incontri e di conferme del posto che occupa il Libano, il Medio Oriente e le Chiese orientali nel cuore del Papa». Così afferma il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai.
«Questo ha portato i giovani ad uscire fuori dalle mura parrocchiali in cerca di terre nuove più fertili, cioè nell’arte, nella musica, nel teatro, nello sport», ha detto nella sua testimonianza don Jules Boutros, responsabile della pastorale giovanile del Libano.
Per padre Paul Karam la situazione resta problematica e sono ancora poche le famiglie tornate in patria. E resta «incerta» la loro sorte.
Il monastero, luogo particolarmente caro ai cristiani maroniti, riapre alle celebrazioni liturgiche e ai pellegrinaggi, dopo secoli di abbandono. Ieri la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo maronita di Baalbek, mons. Hanna Rahmé.
Oltre 450 ragazzi e ragazze provenienti da 18 Paesi presenti all’incontro a Faytrun, in preparazione del prossimo Sinodo di ottobre.
Oltre 450 ragazzi e ragazze provenienti da 18 Paesi presenti all’incontro a Faytrun, in preparazione del prossimo Sinodo di ottobre
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