Gli eurodeputati hanno spresso preoccupazione per l'aumento nel mondo di casi di violazione della libertà di credere o non credere e condannato, in una risoluzione votata martedì scorso, il fatto che alcuni Paesi nel mondo applichino o stiano cercando di introdurre leggi che prevedono pene severe per blasfemia, per conversione a un altro credo religioso o per apostasia, inclusa la pena di morte.
Il porporato elvetico che lavora in Vaticano parla della prossima settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, sottolineando il ruolo positivo che le Chiese svolgono nel campo dell'accoglienza ai migranti. «C’è una presenza reale di Gesù Cristo nei poveri, nei bisognosi. Se crediamo che Cristo è presente in questo mondo, dobbiamo vedere la sua presenza in questi uomini», ha detto Koch.
I responsabili dell'Associazione mondiale che si occupa del sostegno ai cristiani perseguitati si è riunita il 5 dicembre a Zurigo. ACN ha ricevuto nel 2017 meno offerte rispetto al passato. Le ragioni principali sarebbero il perdurare di distruzioni e violenze in Medio Oriente e il cambio generazionale in Occidente.
Oltre 4 mila migranti centroamericani sono arrivati – ed altri ne stanno arrivando – a Tijuana, alla frontiera con gli Stati Uniti, dopo una lunga camminata dai loro paesi d'origine. Gli Stati Uniti, destino e sogno delle carovane, non intendono fare entrare i marciatori senza visto. L'assistenza umanitaria è fornita quasi del tutto dalle Chiese cristiane.
Papa Francesco ha ricevuto ieri in udienza Barham Salih, presidente della Repubblica d’Iraq. In tale contesto, è stata rilevata la presenza storica dei cristiani nel Paese.
Incendiato il campo di sfollati e saccheggiati l'episcopio e la cattedrale di Alindao. «Pregate per noi» le parole del vicario nella sua ultima telefonata. Ancora una volta è la popolazione indifesa a pagare il prezzo più alto: almeno 42 i morti.
In occasione del mezzo secolo di vita della comunità ecumenica monastica fondata in Piemonte da padre Enzo Bianchi, Bergoglio invia una lettera al fondatore sottolineando il ruolo giocato a favore dell'unità tra cristiani di confessioni diverse e invitando monaci e monache ad essere «testimoni di sobrietà di vita evangelica».
È fuggito ieri dal Pakistan Saif-ul-Muluk , l'avvocato che ha difeso Asia Bibi dall'accusa di blasfemia. Dopo l'assoluzione della donna le proteste degli islamisti e le minacce hanno costretto il legale di Asia a trovare riparo all'estero.
Molti cristiani in fuga dal Pakistan non trovano accoglienza in Thailandia. Il Paese infatti -che non ha firmato la Convenzione delle Nazioni Unite per i rifugiati del 1951 – sta attuando una stretta nei confronti dei richiedenti l'asilo giunti in questa terra. Tra loro si calcola che almeno 2500 siano cristiani pachistani, molti dei quali arrivati nel Paese dopo le strage della Pasqua 2016 a Lahore.
«Siamo cristiani, ma viviamo come pagani», il monito di Francesco, che ha invitato tutti ad un esame di coscienza, secondo quanto riferisce Vatican News.
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