Europarlamento: grido di allarme per la libertà religiosa

Il Parlamento europeo ha espresso preoccupazione per il drastico aumento delle violazioni della libertà di religione nel mondo e delle persecuzioni di credenti e non credenti osservato negli ultimi anni, e ha condannato gli attacchi contro gruppi etnici e religiosi, atei e qualsiasi altra minoranza, causati dall’intensificarsi delle politiche di presunta «sicurezza spirituale e sociale» messe in campo da vari governi. Di fronte a tale panorama, il Parlamento europeo ha chiesto una maggiore tutela dei diritti religiosi. È questo, in sintesi, il contenuto di una risoluzione adottata martedì scorso a Strasburgo con 576 voti a favore, 46 contrari e 73 astensioni.

Come accennato, gli eurodeputati hanno condannato il fatto che alcuni Paesi applichino o stiano cercando di introdurre leggi che prevedono pene severe per blasfemia, per conversione a un altro credo religioso o per apostasia, inclusa la pena di morte. E sottolineano che le violazioni della libertà di religione o di credo sono spesso all’origine di guerre o altre forme di conflitti armati, oppure sempre più di frequente le aggravano, traducendosi in violazioni di diritti umani, fino ai massacri di massa o ai genocidi.

Il Parlamento europeo mette in evidenza che le violazioni della libertà di religione o di credo pregiudicano la democrazia, ostacolano lo sviluppo e si ripercuotono negativamente sulla possibilità di godere di altre libertà e altri diritti fondamentali ed evidenziano che tale circostanza impone alla comunità internazionale, all’Unione europea e agli Stati membri di ribadire la propria determinazione e di rafforzare le proprie azioni nel promuovere la libertà di religione.

fonte: Osservatore Romano

17 Gennaio 2019 | 06:15
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