Lunedì 4 novembre 2019 alle ore 18.00, con don Giuseppe Zhang. Organizza l'Associazione Culturale Ticino-Cina nella Sala conferenze Fitoamico dell’Autosilo Ospedale Italiano a Lugano
Oggi, con Mandato Pontificio, monsignore Stefano Xu Hongwei è stato consacrato vescovo coadiutore di Hanzhong. La cerimonia si è svolta in un’atmosfera solenne e partecipata, alla presenza di tutti i vescovi della provincia di Shaanxi.
«La Santa Sede, da una parte, non intende forzare la coscienza di alcuno. Dall’altra, considera che l’esperienza della clandestinità non rientra nella normalità della vita della Chiesa, e che la storia ha mostrato che Pastori e fedeli vi fanno ricorso soltanto nel sofferto desiderio di mantenere integra la propria fede». Sono i presupposti degli Orientamenti pastorali della Santa Sede circa la registrazione civile del clero in Cina, diffusi oggi dalla sala stampa vaticana.
Per ben tre volte il prete sarà arrestato dalle autorità del suo Paese dopo la presa di potere di Mao Zedong e la creazione dell'Associazione patriottica dei cattolici cinesi nel 1957, alla quale ha sempre rifiutato di appartenere.
L’Istituto «Faith» riferisce che lo scorso anno sono stati battezzati più di 48mila cattolici. Un dato parziale, ma che sembra segnare un’inversione di tendenza rispetto alle analisi che accreditavano una contrazione nelle celebrazioni nelle comunità cinesi nel periodo 2010-2014.
È scomparso stamane all’età di 73 anni per le conseguenze di una cirrosi. Ricoverato da giorni, ieri era stato portato in terapia intensiva.
Martedì sera, padre Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews.it – in un'iniziativa promossa dall'Associazione Culturale Ticino-Cina assieme al gruppo di preghiera per i cristiani perseguitati «OgniVentialleVenti – è stato a Lugano per portare la propria testimonianza sulla situazione dei cristiani in Asia. Lo abbiamo intervistato.
Si pensava che dopo l’accordo fra Cina e Santa Sede tutto sarebbe filato liscio. La persecuzione avviene in molte regioni del Paese e con l’avallo del potere centrale. Ma, come dice il papa, la libertà religiosa è «un diritto umano fondamentale, baluardo contro le pretese totalitariste».
Essendo un vescovo «sotterraneo», nei periodi di sequestro – una pratica comune in Cina – egli verra probabilmente spinto a sottomettersi alla politica religiosa della Cina, che esige la registrazione presso il governo e l’appartenenza all’Associazione patriottica.
Che cosa succederà ai cattolici in Cina, dopo l’accordo di collaborazione firmato a settembre tra il governo cinese e il Vaticano? In attesa di scoprirlo Strada Regina è andata a conoscere la comunità cattolica cinese di Milano.
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