Il segretario generale del Comitato superiore della Fraternità umana, stretto collaboratore del Grande imam di al-Azhar, condanna l'attacco.
Un cristiano e un musulmano, amici e martiri assieme.
Roberto Simona, esperto di Medio Oriente, a 7 anni dal rapimento del gesuita.
Una comunità delle religioni rivelate al servizio dell’umanità:è quanto propone al Papa in una missiva, di cui riferisce l'agenzia Fides, il Rettore dell’Università internazionale Al Mustafa di Qom, a nome del Seminario dell’Iran che dirige e dell'ampia comunità accademica sciita. Nel testo anche la realtà dell'Iran in tempo di pandemia e la risposta unita di governo e leader religiosi.
Firmata in Vaticano una Dichiarazione congiunta delle tre religioni: «Rispettare l’obiezione di coscienza agli atti che contrastano i valori etici di una persona»
Momento importante di conoscenza e comprensione di una realtà vicina ma ancora molto lontana come l’islam. Wael Farouq, professore di Lingua e Letteratura Araba all’Università Cattolica di Milano ha condotto il dialogo con Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, e Olivier Roy, professore in Mediterranean Studies all'European University Institute.
A quasi sei mesi dalla firma ad Abu Dhabi del Documento sulla Fratellanza Umana, sottoscritto da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, 22 leader e intellettuali musulmani sunniti, sciiti e sufi hanno firmato un testo di 15 pagine per ribadire il loro sostegno al Documento.
Diecimila persone di sessanta nazionalità al Palazzetto dello Sport di Rabat con il Papa per la maggiore partecipazione della storia ad una Messa nel Paese maghrebino. «Ci minaccia sempre la tentazione di credere nell’odio e nella vendetta come forme legittime per ottenere giustizia in modo rapido ed efficace», avverte Bergoglio. Però «l’esperienza -prosegue il Papa- ci dice che l’odio, la divisione e la vendetta non fanno che uccidere la speranza dei nostri figli, distruggere e portare via tutto quello che amiamo». L'invito a far crescere «la cultura della misericordia»
Nella cattedrale di Rabat in Marocco il Papa incontra i rappresentanti di clero, religiosi e religiose del Paese ed esponenti delle altre Chiese. Alle minoranze cristiane Francesco indica: «missione di battezzati, di sacerdoti, di consacrati, non è determinata particolarmente dal numero o dalla quantità di spazi che si occupano, ma dalla capacità che si ha di generare e suscitare cambiamento, stupore e compassione». L'abbraccio con un monaco sopravvissuto alla strage dei trappisti di Tibhirine.
Nato in Germania, a Berlino, cresciuto a Effrettikon, battezzato dopo la conversione in Siria dallo stesso padre Dall’Oglio, entrato nella Comunità di Mar Moussa nel 1996 e ordinato sacerdote caldeo in Iraq. Padre Jens Petzold vive attualmente a Sulaymaniya, a nord dell’Iraq, sul confine con l’Iran. Una città di 600'000 abitanti, relativamente tranquilla, ma con il problema dei profughi siriani da affrontare, come ci racconta egli stesso in occasione della sua visita alla parrocchia di Losone, invitato dal parroco don Jean-Luc e da Aiuto alla Chiesa che soffre (ACN).
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