Ticino e Grigionitaliano

«Pierre e Mohamed», una storia vera in scena il 10 ottobre a S. Antonino

Arriva in Ticino il monologo teatrale «Pierre e Mohamed» dedicato alla vicenda di Pierre Claverie, vescovo di Orano, e del suo giovane autista musulmano Mohamed Bouchikhi, uccisi nello stesso attentato il 1 agosto 1996 in Algeria. Dopo oltre 1700 repliche svoltesi in 11 Paesi del mondo, lo spettacolo approda, sabato 10 ottobre alle 20.30, a Sant’Antonino. L’evento è promosso dalle Associazioni islamiche in Ticino e dal giornale digitale ilfederalista.ch, con il sostegno del Forum per il dialogo interreligioso in Ticino.

Lo spettacolo, scritto da Adrien Candiard, domenicano, teologo e islamologo residente al Cairo, è stato messo in scena da Francesco Agnello, regista e musicista, e interpretato dall’attore veronese Lorenzo Bassotto. Il monologo si presenta come l’alternarsi delle due voci dei protagonisti, Pierre e Mohamed. L’uno spiega il perché del legame di amicizia con l’altro. Le parole di mons. Pierre Claverie sono autentiche perché tratte dai suoi numerosi scritti, mentre quelle di Mohamed Bouchikhi sono frutto della libera interpretazione letteraria dell’autore.

«Questa iniziativa – ci racconta Fabio Leidi di Lugano, tra gli organizzatori – nasce dall’amicizia con Luan Afmataj, ora imam del centro islamico di Bellinzona. Ho visto lo spettacolo in Italia e subito ho proposto a Luan l’idea di portarlo in Ticino. Lui ha accettato con entusiasmo. L’evento è così promosso sia da parte islamica che cristiana e vuole essere un’occasione di incontro tra le due comunità». «Si parla molto del dialogo interreligioso – ci spiega l’imam Luan Afmataj– ma spesso si resta sul piano delle belle parole. Invece il primo passo di Fabio è stato invitarmi a casa sua e così è nato un bel rapporto d’amicizia. Analogamente, con questa proposta teatrale, vogliamo invitare i ticinesi a fare un passo verso una reale conoscenza reciproca». «Quel che colpisce della storia vera al centro della pièce «Piere e Mohamed» – continua Fabio – è certamente il coraggio di un vescovo che non cede alle intimidazioni e che, per attaccamento al suo popolo algerino, continua a fare e a dire quel che gli sembra giusto. Ma colpisce ancor più la scelta del giovane Mohamed di non abbandonare il suo amico vescovo, ben sapendo, con questa scelta, di rischiare la vita. La narrazione di quest’amicizia appassionata all’umanità, alla libertà e alla verità dell’altro, ha molto da insegnarci. Anche in Ticino abbiamo l’opportunità di conoscere l’islam attraverso le persone di fede musulmana che vivono accanto a noi e con le quali possiamo stringere legami di amicizia. È una grande occasione per superare sospetti e diffidenze reciproche». Il messaggio universale di solidarietà fra persone di fedi diverse contenuto nel testo della pièce è profondo e attuale. «La fratellanza originata dalla fede, ci ricorda che siamo tutti figli dello stesso padre Adamo», conclude l’imam di Bellinzona.

Lo spettacolo si terrà nella sala multiuso, in via alle Scuole 14, a Sant’Antonino. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria: leidi.f@gmail.com, 079 134 82 96; luanafmataj@gmail.com, 076 326 82 76.

Federico Anzini

7 Ottobre 2020 | 06:10
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Condividere questo articolo!