Il porporato francese aveva 96 anni. E' stato uno dei più stretti collaboratori di Giovanni Paolo II, impegnato in missioni di pace nel mondo, promotore di dialogo ed ecumenismo. Ha organizzato lo storico incontro interreligioso di Assisi nel 1986. Francesco lo ha ricordato stamattina durante la Messa in nunziatura a Maputo insieme al cardinale Pimiento, scomparso martedì.
Presentata ieril’11esima edizione del Festival Francescano: a Bologna del 27 al 29 settembre una kermesse dal respiro internazionale sul tema «Attraverso Parole. Prove di Dialogo»: 150 eventi, ospiti straordinari per avvicinare mondi e posizioni distanti tra loro sull'esempio del Santo di Assisi.
L’organizzazione, fondata nel 1949 su impulso di Papa Pio XII con l’intento primario di soccorrere i profughi palestinesi dopo la creazione dello Stato d’Israele, si ripropone oggi come strumento d’aiuto rivolto «ai bisognosi in Terra Santa, palestinesi e israeliani, di tutte le età e credenze».
Durante la preghiera del «Padre Nostro», il Papa ha invocato la necessità del «pane della memoria, la grazia di rinsaldare le radici comuni della nostra identità cristiana, radici indispensabili in un tempo in cui l’umanità, e le giovani generazioni in particolare, rischiano di sentirsi sradicate in mezzo a tante situazioni liquide, incapaci di fondare l’esistenza».
Reso pubblico oggi il Messaggio inviato dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso alle comunità musulmane all’inizio del Ramadan e per l’Id al-Fitr, la festa della gioia che conclude il mese dedicato dalla religione islamica al digiuno, alla preghiera e all’elemosina. Il messaggio risente fin dal titolo (»Cristiani e musulmani: promuovere la fratellanza umana») dei contenuti del Documento firmato dal Papa il 4 febbraio scorso ad Abu Dhabi.
La Comunione mondiale delle Chiese riformate (CMER) dall'8 al 17 maggio risiederà nel convento di Kappel, nel Canton Zurigo. Essa risponde a un invito dewlla FEPS, la Federazione delle Chiese protestanti svizzere.La CMER rappresenta oltre 80 milioni di cristiani di 232 Chiese diverse sparse per il mondo.
Papa Francesco è partito questa mattina per il Marocco. «Vengo come pellegrino di pace e di fratellanza, in un mondo che ne ha tanto bisogno». Con queste parole si è presentato, in un videomessaggio inviato giovedì scorso, al popolo marocchino. È il 28esimo viaggio apostolico del suo pontificato, ma il primo compiuto in un Paese a maggioranza musulmana dopo la storica firma della dichiarazione sulla «Fratellanza umana» ad Abu Dhabi con il grande imam di Al- Azhar.
Da una buona decina d'anni, in Libano si assiste alla diffusione di una nuova cultura mariana, che riunisce cristiani e musulmani attorno alla figura di Maria. Questo evento contribuisce ad abbattere le barriere tra le varie comunità.
Come «l’essere nel mondo» è per i cristiani un gesto costitutivo, così «l’essere nella città» è un radicamento credibile nel terreno della prossimità a Dio e agli uomini. Da qui la proposta di Vincenzo Rosito in questo suo volume dal titolo «Dio delle città. Cristianesimo e vita urbana» per ripensare una presenza cattolica nel contesto urbano.
Nato in Germania, a Berlino, cresciuto a Effrettikon, battezzato dopo la conversione in Siria dallo stesso padre Dall’Oglio, entrato nella Comunità di Mar Moussa nel 1996 e ordinato sacerdote caldeo in Iraq. Padre Jens Petzold vive attualmente a Sulaymaniya, a nord dell’Iraq, sul confine con l’Iran. Una città di 600'000 abitanti, relativamente tranquilla, ma con il problema dei profughi siriani da affrontare, come ci racconta egli stesso in occasione della sua visita alla parrocchia di Losone, invitato dal parroco don Jean-Luc e da Aiuto alla Chiesa che soffre (ACN).
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