«Come ci ha insegnato la vicenda di Asia Bibi, l’eco mediatica e la pressione internazionale hanno il potere di salvare delle vite umane». Con questa convinzione Aiuto alla Chiesa che Soffre si sta battendo per tenere alta l’attenzione sul caso di Huma Younus, 14enne cristiana di Karachi in Pakistan, rapita il 10 ottobre scorso e in seguito violentata e costretta a convertirsi all’Islam e a sposare il proprio sequestratore, il musulmano Abdul Jabbar. Per questo motivo, la Fondazione pontificia ha scritto una lettera aperta ad 11 donne influenti italiane, chiedendo il loro sostegno in virtù «della Vostra capacità di incidere sull’opinione pubblica italiana e per le Vostre battaglie a difesa della dignità della donna».
La donna cristiana assolta dall’accusa di blasfemia ha lasciato il Paese per raggiungere la sua famiglia Oltreoceano: espatrio necessario per proteggerla dai gruppi che tuttora in Pakistan la vogliono giustiziare.
Cosa propone per il finesettimana il palinsesto RSI dei programmi radio e tv di spiritualità?
Il processo a Asia Bibi non sarà riaperto: lo ha deciso la Corte suprema. La donna può ora lasciare il Paese. Per il Pakistan è l’inizio di un cambiamento importante.
Di fronte a difficoltà e persecuzioni, i fedeli nella «terra di puri» ritrovano per la loro missione gli spunti evangelici nel documento Gaudete et Exsultate di Papa Francesco.
È la drammatica situazione vissuta dalle figlie di Asia Bibi, raccontata ad Aiuto alla Chiesa che Soffre da Joseph Nadeem, l’uomo che sin dalla condanna della donna cristiana per blasfemia si è preso cura della sua famiglia.
Commentando il caso di Asia Bibi, Nisar ha rilevato che «il sistema giudiziario pakistano è frammentato e necessita di riforme che lo modernizzino in modo che i cittadini possano ottenere una giustizia di qualità e in tempi brevi».
Nella società si fa strada un movimento di opinione che intende cogliere l'opportunità per correggere le storture e l’uso improprio della legge.
Martedì sera, padre Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews.it – in un'iniziativa promossa dall'Associazione Culturale Ticino-Cina assieme al gruppo di preghiera per i cristiani perseguitati «OgniVentialleVenti – è stato a Lugano per portare la propria testimonianza sulla situazione dei cristiani in Asia. Lo abbiamo intervistato.
In un videomessaggio, la figlia diciottenne di Asia Bibi ringrazia quanti hanno pregato Dio perché la mamma fosse liberata. Intanto, due leader estremisti islamici che hanno incitato alla violenza dovranno comparire davanti ai giudici.
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