da sinistra a destra: Maddalena Ermotti Lepori, Luigi Maffezzoli, il consigliere federale Ignazio Cassis, il nunzio Krebs e Carlo Seitz
Ticino e Grigionitaliano

Appello per cambiare la legge di nomina del vescovo di Lugano: consegnate al Nunzio e al consigliere federale Cassis le firme

servizio di Regula Pfeifer (kath.)/traduzione e adattamento catt.ch

«L’incontro è andato molto bene», dice Luigi Maffezzoli al telefono. I partecipanti si sono detti molto soddisfatti. Poco prima Luigi Maffezzoli, Maddalena Ermotti Lepori e Giancarlo Seitz, i tre ticinesi che nei mesi scorsi hanno lanciato l’iniziati di raccolta firme per cambiare il punto degli accordi tra Santa Sede e Svizzera riguardo alla nomina del vescovo di Lugano, che – ricordiamo – vuole per ora la scelta ad un sacerdote di origine ticinese, avevano parlato con il consigliere federale Ignazio Cassis e il nunzio pontificio Martin Krebs.
I tre hanno lanciato l’appello a gennaio e raccolto, per finire, 2351 firme.

Sorpresi dall’offerta di un colloquio a Palazzo Federale

In origine, i tre volevano semplicemente presentare l’appello con le firme al nunzio e al Consiglio federale. «Il fatto che poi siamo stati effettivamente invitati a un normale colloquio tra il nunzio e il Consigliere federale ci ha sorpreso», ha sottolineato Maffezzoli. «Non avrei immaginato tanto».

Segnali positivi dal Nunzio e dal Consiglio federale

Durante lo scambio di martedì alle 16.00, il nunzio Martin Krebs ha ringraziato il trio per il loro impegno, racconta Luigi Maffezzoli. Ha sottolineato quanto sia importante che una parte della popolazione firmi per sostenere la causa. Ha anche espresso il suo atteggiamento positivo nei confronti della causa. È meglio per la Chiesa poter applicare la legge universale. Invece di una legge locale particolare, come avviene attualmente in Ticino, questo secondo quanto ha riportato Luigi Maffezzoli dopo l’incontro.

Il consigliere federale Cassis ha innanzitutto spiegato il contesto della clausola, ha detto Maffezzoli. Era nata nel 1888, durante il Kulturkampf in Svizzera. Il Consigliere federale ticinese era ovviamente consapevole del problema della clausola e si è espresso positivamente sulla possibilità di rivedere questa clausola.

I tre ticinesi che hanno lanciato l’iniziativa di raccolta firme

Le ragioni dell’appello

Maffezzoli spiega: «Abbiamo lanciato questo appello senza alcuna organizzazione alle spalle, né un sindacato né un partito. Quando l’appello è stato diffuso dai media, molte persone hanno chiesto i fogli per firmarlo e hanno raccolto le firme di propria iniziativa. Questo significa che si tratta di un tema molto importante».

Papa Francesco come modello: la qualità della persona è decisiva

«Il Ticino deve aprirsi», dice Giancarlo Seitz, girando le braccia. D’ora in poi non sarà più la nazionalità a essere decisiva nell’elezione dei vescovi, ma la qualità della persona». Seitz si riferisce al Papa argentino. Anche lui non sceglie i cardinali in base alla provenienza. Nomina i migliori tra loro. D’ora in poi, dovrebbe essere possibile fare lo stesso in Ticino. Seitz spera che il Consigliere federale Cassis «in quanto ticinese e con la sua esperienza in politica estera, possa realizzare questo cambiamento storico».

Ermotti Lepori è più riservata. Non sa cosa accadrà in seguito. Una modifica della clausola di elezione del vescovo era già stata proposta da altri in precedenza, in ogni caso da singoli cittadini. «Ora abbiamo raccolto le firme e per la prima volta facciamo sentire la voce del popolo».

Cosa accadrà ora?

Cosa succederà ora? I tre non lo sanno ancora. «Non dipende da noi», dice Luigi Maffezzoli. Ora al timone ci sono i diplomatici di due Stati sovrani. «Sarebbe arrogante da parte nostra dire alla diplomazia cosa dovrebbe fare con la clausola di elezione del vescovo ticinese».

Critiche attorno alla tempistica dell’iniziativa

Sulla tempistica dell’iniziativa in Ticino qualcuno ha espresso dei dubbi (non c’è ancora un vescovo titolare a cui spetterebbe il compito di occuparsi di questa revisione, dicono taluni) anche se i più si sono espressi a favore prima o poi di un cambiamento della legge, auspicio per altro sul quale si era espresso a suo tempo anche il vescovo Grampa in una sua lettera pastorale. Ricordiamo comunque che il vescovo emerito sulla tempistica e le modalità dell’iniziativa ha espresso numerose riserve che potete leggere qui sotto.

Leggi anche altri contributi:

da sinistra a destra: Maddalena Ermotti Lepori, Luigi Maffezzoli, il consigliere federale Ignazio Cassis, il nunzio Krebs e Carlo Seitz | © @pia neuenschwander
6 Aprile 2023 | 08:14
Tempo di lettura: ca. 2 min.
ticino (910)
Condividere questo articolo!