Raccolta firme
Ticino e Grigionitaliano

Ticino: raccolte oltre 2200 firme per chiedere la revisione dell'accordo Stato – Chiesa per la nomina del vescovo di Lugano

Il Corriere del Ticino del 16 marzo 2023 riporta la notizia che la raccolta di firme promossa 2 mesi fa (18 gennaio 2023) nella diocesi di Lugano da alcuni privati cittadini con lo scopo di proporre al Vaticano, attraverso la Nunziatura di Berna, e alla Confederazione una revisione dell’attuale intesa Stato-Chiesa per la nomina del vescovo di Lugano, ha raccolto oltre 2’200 firme che sempre secondo il Corriere del Ticino saranno consegnate il 4 aprile al Nunzio apostolico a Berna e al consigliere Federale Ignazio Cassis. Lo scopo dell’iniziativa – lo ricordiamo – è quello di modificare l’attuale convenzione del 1968 (che si fonda su un accordo precedente, risalente al 1888) e che prevede la nomina di un vescovo di Lugano esclusivamente di «cittadinanza ticinese».

La Curia di Lugano precisa un’informazione diffusa dalla stampa

Sulla notizia della consegna delle firme data dal Corriere del Ticino e ripresa da altri media, la Curia vescovile di Lugano, precisa quanto segue in un comunicato stampa diffuso il 17 marzo 2023: «L’Amministratore apostolico ha appreso dalla stampa che avrebbe consegnato un dossier al Nunzio sulla nota petizione che chiede il cambio delle regole per la nomina del vescovo di Lugano. L’Amministratore informa che questa notizia non ha nessun fondamento e che lui non è implicato nella questione». 

La vicenda della raccolta delle firme

Luigi Maffezzoli, già presidente dell’Azione Cattolica Ticinese che in qualità di privato cittadino è tra i promotori dell’iniziativa, ha più volte spiegato ai media che questi accordi  fino ad oggi in atto «sono figli di un periodo storico molto particolare. All’epoca, per far accettare l’autonomia della diocesi di Lugano, si concordò che il vescovo dovesse necessariamente essere cittadino ticinese, qualcosa però che oggi non ha senso: il clero non è più quello di una volta, la realtà ecclesiale del cantone è perfettamente integrata con quella svizzera. Noi siamo convinti che il Papa dovrebbe poter scegliere chi vuole».

Il 4 aprile la consegna delle firme a Berna

Ora – come rivelato il 16 marzo 2023 dal Corriere del Ticino – il 4 aprile 2023 il Consigliere federale, capo del dipartimento degli Esteri, Ignazio Cassis e il nunzio a Berna mons. Martin Krebs, dovrebbero ricevere i promotori dell’iniziativa. L’iniziativa non ha solo raccolto consensi nella diocesi di Lugano, diverse sono state anche le voci critiche: chi ha messo in luce la tempistica sbagliata, sottolineando che toccherebbe al vescovo diocesano proporre una modifica di legge di questo tipo, chi invece ha espresso altri argomenti sostenendo che di fatto qualsiasi prete anche straniero che abbia ottenuto – dopo le dovute procedure – la cittadinanza ticinese potrebbe essere scelto per diventare vescovo. Il caso c’è già stato: quello di mons. Grampa. Da quanto è emerso nelle interviste delle persone che hanno lanciato l’iniziativa (vedi sotto), il loro scopo è di assicurare al Papa la massima libertà di scelta per la nomina del vescovo e la possibilità che questa scelta avvenga su una rosa di nomi ampia. Vedremo come la vicenda evolverà.

fonte: cdt/red

leggi anche: intervista di kath.ch a Luigi Maffezzoli

leggi anche: le considerazioni di mons. Grampa

Raccolta firme | © Foto di Romain Dancre su Unsplash
17 Marzo 2023 | 13:13
Tempo di lettura: ca. 2 min.
DiocesiLugano (108), ticino (904), vescovo (110)
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