La lotta al crimine deplorevole del terrorismo internazionale, richiede unità di azione civile e religiosa, la forza della legge e del diritto, ma per essere duratura deve fondarsi sulla cultura dell'incontro che favorisce l'accettazione reciproca e promuove società pacifiche e inclusive. Questo il cuore dell'intervento ,alla 74ma Sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dell' Osservatore permanente della Santa Sede.
Tutto il Paese si è fermato in ricordo dei 257 morti. La testimonianza dei sopravvissuti, dei parenti e degli amici che faticano a superare il dolore per la perdita dei propri cari.
I leader cattolici e protestanti hanno emesso il divieto di celebrare all’interno delle chiese. Il bando non era stato imposto neppure durante la guerra civile. Le donne musulmane non possono indossare il velo per ragioni di sicurezza.
Almeno sei persone, tra cui un prete, sono state uccise domenica 28 aprile nell’attacco a una chiesa protestante a Silgadji, a 60 chilometri da Djibo, capoluogo della provincia di Soum nel nord del Burkina Faso.
I dati sono raccolti in uno studio dell’Università Brown e prendono in esame le guerre in Afghanistan, Iraq, Pakistan. L’autrice, Neta Crawford, professore a Boston, lamenta che i dati»sono nascosti dai governi, determinati a dipingere un’immagine troppo ottimista». L’Iraq è il luogo con il maggior numero di vittime: almeno 300mila, di cui 200mila civili.
Intervista del Papa con L’Eco di Bergamo per l’arrivo in città del corpo di Giovanni XXIII: «Compito della Chiesa non è far cambiare i governi, ma far entrare la logica del Vangelo nel pensiero e nei gesti dei governanti».
Nella ex capitale del Califfato ha aperto un luogo dedicato all’incontro e alla lettura. I jihadisti bruciavano i libri e frustavano quanti leggevano testi proibiti. Oggi sugli scaffali trovano posto anche Marx e Nietzsche. Il progetto nato grazie all’impegno di due ingegneri trentenni che vogliono essere «aperti a tutti i settori» e cambiare la società.
A seguito degli attentati che hanno sconvolto Madrid nel 2004 e Londra nel 2005, il Parlamento Europeo ha decretato l'11 marzo «Giornata europea per le vittime del terrorismo».
L’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR), insieme con altre agenzie umanitarie, chiede 157 milioni di dollari per soccorrere oltre 250 mila persone nella regione del bacino del Lago Chad, colpite dalle violenze di Boko Haram.
Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore, Thailandia e Brunei lanciano l’iniziativa «Our Eyes». Lo scambio di informazioni e la creazione di un database di estremisti sono al centro dell’intesa. Nel 2017 terroristi hanno assediato per mesi la città di Marawi (Filippine). Altre nazioni potrebbero aderire: Usa, Australia e Giappone sono possibili futuri membri.
‹›