Sri Lanka: chiesa chiusa, messa celebrata solo in diretta TV

Per la prima volta nella loro vita i cattolici dello Sri Lanka hanno assistito alla messa in diretta TV, non potendosi recare in chiesa dopo le stragi della domenica di Pasqua. Alcuni giovani riferiscono che una situazione simile non era avvenuta «neppure durante la terribile guerra lanciata dai ribelli delle Tigri Tamil».
Alle 8 di mattina il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha celebrato la liturgia nella cappella dell’arcivescovado. La funzione è stata trasmessa su tutte le frequenze radio e le televisioni pubbliche e private. Alle 8.45, ora della prima esplosione nella chiesa di St. Anthony a Kochchikade (Colombo), in tutte le chiese del Paese sono rintoccate le campane a morto, in ricordo delle 253 vittime.
Nei giorni scorsi le Chiese cattoliche e cristiane hanno vietato i servizi liturgici, per evitare il rischio di nuovi attentati dopo quelli compiuti contro tre chiese e tre hotel di Colombo. Le comunità musulmana e buddista hanno offerto ai cristiani i propri luoghi di culto per la celebrazione domenicale. Tra questi, il tempio buddista a Gampah, nella provincia occidentale.
Ieri il card. Ranjith ha concelebrato insieme a due vescovi ausiliari e diversi sacerdoti, suore e pochi fedeli selezionati.

Durante l’omelia il porporato ha detto: «Le morti di massa e le distruzioni sono state causate dal fallimento umano. Questo potrebbe portarci a mettere in discussione l’esistenza di Dio e se davvero Egli ci ama. Dio ama tutti gli esseri umani, compresi coloro che sono morti. Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza e ha soffiato in lui la sua stessa vita».
Le persone, ha aggiunto, «non hanno il diritto di distruggere la vita umana altrui in nome di Dio. Se lo fanno, questo è contrario al volere di Dio. Tutti noi siamo unici. Dio ci ha creato con volto unico, talenti unici, forze e debolezze uniche […] Dio ama ognuno di noi in maniera profonda, ogni persona è un tesoro. Non c’è niente di più prezioso della vita umana […] Gli omicidi di massa di domenica scorsa sono un insulto all’umanità».
Al termine della messa il presidente Maithripala Sirisena, il primo ministro Ranil Wickremesinghe e il leader dell’opposizione (ed ex dittatore) Mahinda Rajapaksa, si sono uniti ai cattolici per la cerimonia dell’accensione del cero alle statue di sant’Antonio e san Sebastiano, i patroni delle due chiese cattoliche colpite.
Da lunedì 29 aprile è in vigore il bando di tutti gli indumenti che coprono i tratti del volto, compreso il velo islamico per le donne musulmane. Il divieto è stato imposto dal presidente per ragioni di sicurezza dettate dallo stato d’emergenza. Dopo alcune resistenze, la comunità musulmana ha accettato il divieto.

Redazione/Asia News

29 Aprile 2019 | 16:30
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