Il volume è edito da Piemme in coedizione con la Libreria Editrice Vaticana e può esser acquistato nelle principali librerie.
Il frate cappuccino, ci riporta a quel 24 dicembre del 1223, quando San Francesco rappresentò per la prima volta il presepe per ricordarci il significato del Natale. Oggi, 3 dicembre, alle ore 15 se ne parlerà anche all'ex convento di Monte Carasso.
Quest’anno ricorrono gli 800 anni da quando San Francesco ha voluto dar vita, per la prima volta, alla rappresentazione della natività in una grotta di Greccio, vicino a Rieti.
Alcuni presepisti della comunità del Sacro Cuore da mesi sono al lavoro per realizzare un grande presepio.
Il Papa, dopo aver analizzato nelle scorse catechesi, come compiere una scelta davanti al Signore, spiega all'udienza generale in Aula Paolo VI come capire di aver intrapreso la giusta strada.
Nell’antivigilia di Natale, Francesco dedica la catechesi dell’udienza generale ad alcune riflessioni per celebrare con maggior consapevolezza «la festa dell’amore incarnato».
Dal 16 dicembre nelle chiese di Lugano, Balerna, Breganzona, Mendrisio, Rovio, Loverciano e altre località che aderiranno successivamente all’iniziativa, si potrà trovare un colorato totem. Su di esso tre codici QR, opportunamente visualizzati con la camera di un cellulare, rimanderanno ad altrettante storie registrate e messe online.
L'inaugurazione e l'accensione previste venerdì 11 dicembre alle ore 16.30.
Seguendo le parole di Papa Francesco che nella sua Lettera apostolica Admirabile Signum esalta l’importanza e il significato del presepe, approfondiamo ancora questo argomento, così com’è stato espresso nell’arte. Giotto ne è stato sicuramente uno degli interpreti più grandi. L’artista ha realizzato, infatti, un San Francesco e il presepe di Greccio, due Natività e un’adorazione dei Magi. C’è un filo rosso che lega queste opere: lo sguardo.
L'immagine fu realizzata dai primi cristiani romani e raffigura la natività con il profeta. Rappresentati anche i Magi e la stella.
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