La prima raffigurazione del Natale? Nel III secolo, nelle catacombe di Santa Priscilla

Quando pensiamo al Natale tutti abbiamo nella mente affreschi famosi, rappresentazioni pittoriche soprattutto rinascimentali e il presepe di San Francesco. Pochi di noi sanno che la prima raffigurazione del Natale, almeno in Occidente, è del III secolo e si trova nelle catacombe romane di Santa Priscilla. Queste catacombe sono un cimitero sotterraneo che una donna, di nome appunto Priscilla, donò alla comunità cristiana romana dei primi secoli. Un’area cimiteriale che si estende circa 13 chilometri sulla via Salaria Nuova, abbracciando un ampio lasso di tempo che va dalla vita delle catacombe come luogo di sepoltura comunitaria sino alla stagione della devozione e del culto per i martiri e per i pontefici sepolti nel complesso (da San Marcellino a Papa Virgilio). 

La nicchia della Madonna con il profeta 

Proprio all’interno di questa aera cimiteriale, una delle più ricche sia dal punto di vista monumentale che storico, si conserva la pregiata pittura della Madonna con il bambino e il profeta Balaam che indica una stella, la stessa descritta nei libri dei Numeri: «Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele» (Nm 24, 17). Questa pittura posta sul soffitto di una nicchia, nel cosiddetto «nicchione della Madonna con il profeta», è la più antica rappresentazione della natività. Situata nel cuore dell’arenario centrale della catacomba, questa immagine è collocata nel luogo dove i cristiani alla fine del II secolo – o agli inizi del III – pregavano e custodivano le spoglie dei fedeli delle prime comunità romane.

Una delle prime raffigurazioni dei Magi e della stella

In essa si custodisce anche una delle prime rappresentazioni dell’Adorazione dei Magi. Queste tre misteriose figure che nel corso dei secoli sono entrate a far parte nella rappresentazione della Natività. Ma chi erano questi uomini venuti dall’Oriente che l’evangelista Matteo chiama con il nome di «Magi»? Ai vari significati che si possono attribuire al termine «mágoi«, essi erano molto probabilmente tre astrologi appartenenti alla casta sacerdotale persiana, e in seguito interpretatati come i «tre re» dei continenti allora conosciuti: Asia, Africa e Europa; identificandoli solo nel VI-VII secolo da Beda il Venerabile (673-735), a partire da una tradizione dei Vangeli apocrifi, con i nomi di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare.

I Magi con i doni vanno da Gesù e Maria (catacombe di Santa Priscilla, Roma – III secolo)

Sulla vicenda della stella rinviamo invece all’intervista all’astrofisico Guy Consolmagno direttore dell’Osservatorio astronomico vaticano.

28 Dicembre 2019 | 17:29
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