La Corte suprema del Pakistan ha assolto oggi Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per presunta blasfemia nel 2010. Ordinato il rilascio immediato.
In carcere da quasi un decennio per l'accusa decisamente montata ad arte di blasfemia, la donna cristiana pakistana attende per oggi l'esito del terzo ricorso inoltrato dalla difesa. Si spera che la vicenda si conclusa favorevolmente ad Asia.
L’organismo cattolico interviene in vista del 25 luglio. Le elezioni sono «l’aspetto centrale di una democrazia».
La stima di politici, membri della società civile e leader delle comunità. «E’ un leader che ha vissuto molte delle tormentate fasi della storia del Paese». «E’ una voce forte per le minoranze in Pakistan».
Il piccolo cristiano vive con i genitori nel quartiere di Youhanabad (Lahore). Su Youtube e Facebook carica video e immagini con messaggi di pace. Il padre: «È stato sorprendente vedere questo bimbetto alzare la voce per una causa tanto importante».
L’arcivescovo di Karachi riceverà la porpora il prossimo 29 giugno. «Il mondo deve conoscere il vero Pakistan». «Non ci saranno progressi se continueremo a rimanere divisi».
La preghiera si è svolta ieri nella cattedrale del Sacro Cuore a Lahore. La prossima settimana riprenderà l’udienza d’appello per Sawan Masih, accusato di blasfemia nel 2014. Il presidente della Corte suprema pakistana si è offerto di guidare il processo della madre cristiana in prigione da nove anni.
L’attentato terroristico nel lunedì dell’Angelo uccide quattro fedeli in Beluchistan. I vescovi: «L’unica risposta è la fede».
E’ la prima volta che la paladina del diritto all'istruzione per le donne torna nel suo Paese. «Sognavo di tornare in Pakistan da cinque anni» ha detto al suo rientro. L’incontro con il premier Shahid Khaqan Abbasi.
Annunciate misure straordinarie durante le celebrazioni. Squadre di volontari saranno addestrate dalla polizia prima del Venerdì Santo. La Chiesa chiede da tempo l'attuazione di una sentenza, che dispone la formazione di una speciale task force di polizia per proteggere i loro luoghi di culto.
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