In un momento segnato da forti contrapposizioni e da grande dolore, la Chiesa del Nicaragua resta vicina al popolo. Prosegue intanto l’esodo di civili in fuga verso la Costa Rica.
«La preghiamo di dare un segnale di pace e di tornare al cammino del dialogo nazionale. Il mondo intero sta guardando al Nicaragua. Per favore, dimostri al mondo che è a servizio del suo popolo e che rispetta la sua libertà!»
Mons. Carlos Avilés Cantón, vicario generale dell’arcidiocesi di Managua e consigliere della Commissione per il dialogo nazionale: la Chiesa è perseguitata, ma i sacerdoti pregano per i loro persecutori.
Sono ancora ore difficili per il Nicaragua, percorso da una sanguinosa campagna di repressione condotta dal governo Ortega per arginare le proteste, costate la vita ad oltre 360 persone. La Chiesa sta mettendo in campo iniziative di preghiera e solidarietà accanto alla popolazione che soffre.
Situazione sempre più drammatica in Nicaragua. Interviste con il presidente di Caritas Nicaragua, mons. Carlos Herrera, e padre José Bosco Alfaro, salesiano direttore del Collegio Don Bosco a Masaya.
La religiosa denuncia il governo Ortega: «Hanno bruciato vive famiglie con bambini, hanno sparato a bruciapelo su cittadini che marciavano pacíficamente per le strade, hanno sparato a bambini, hanno commesso sacrilegi nelle chiese»
L'arcivescovo di Managua grida contro le violenze di queste ore nel Paese. In particolare la città di Masaya «è assediata per mano di oltre mille tra militari e agenti di polizia». Intanto la Chiesa cattolica paga un tributo altissimo.
I vescovi del Nicaragua hanno deciso di continuare ad essere «mediatori e testimoni del dialogo nazionale» per porre fine alla crisi sociopolitica che ha già provocato almeno 320 morti.
«La Chiesa cattolica andrà avanti, non ha paura», ha dichiarato il vescovo ausiliare di Managua, mons. José Silvio Báez.
La Conferenza episcopale, in seguito agli ultimi sviluppi, potrebbe prendere un’ulteriore pausa di riflessione o addirittura valutare se ci siano le premesse per dare un seguito al dialogo nazionale.
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