Nicaragua: Chiesa perseguitata, ma la repressione unisce il popolo

In Nicaragua si ripete, come avvenuto nel 1980, la pagina della persecuzione contro la Chiesa e i sacerdoti. Adesso non c’è una guerra ma il governo cerca, come in quel periodo, di strumentalizzare la Chiesa. I preti, invece, pregano per coloro che li perseguitano, senza dimenticare la ricerca della verità e della giustizia. E’ quanto sottolinea in una intervista rilasciata ieri al «Canal Católico de Nicaragua» mons. Carlos Avilés Cantón, vicario generale dell’arcidiocesi di Managua e consigliere della Commissione per il dialogo nazionale.

Dal governo calunnie contro la Chiesa

La Chiesa – dichiara mons. Avilés – non fomenta la violenza. Non nasconde armi, come sostenuto dal presidente Ortega. Si tratta di calunnie. La Chiesa nicaraguense aiuta quanti hanno bisogno di protezione. E indica alcune priorità per porre fine alla crisi che ha colpito il Nicaragua. Tra queste, la cessazione di ogni violenza e il disarmo dei gruppi paramilitari. Ma il processo di pace si è fermato – osserva mons. Avilés – perché non c’è la volontà, da parte del governo, di intraprendere questa strada.

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30 Luglio 2018 | 06:10
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