Negli stessi giorni in cui papa Francesco esaltava le tradizioni del popolo della steppa, nella regione cinese della Mongolia Interna – dove un quinto della popolazione è mongola – questa tradizione culturale veniva etichettata come «nichilismo storico»
Come di consueto, nella catechesi all'udienza generale del mercoledì successivo al rientro da un viaggio apostolico, il Papa ripercorre le tappe più significative del Paese visitato: in Mongolia ho incontrato una Chiesa umile e lieta, è un popolo «che sente il respiro del Creato»
Il dialogo di papa Francesco con i giornalisti sul volo di ritorno dal viaggio apostolico in Mongolia.
Si è concluso il pellegrinaggio di papa Francesco in terra mongola che lo ha visto abbracciare le diverse realtà della Chiesa e della società. Prima di congedarsi, ha inaugurato a Casa della Misericordia a Ulaanbaatar.
Importante incontro ecumenico e interreligioso nella terza giornata di viaggio e Messa nella Steppe arena per i fedeli cattolici.
Incontro con le autorità mongole e numerosi altri appuntamenti contraddistinguono il sabato di Francesco in Mongolia
Il Pontefice è arrivato in Mongolia. Forte il contrasto tra il milione e mezzo di giovani di Lisbona, poche settimane fa e il piccolo gregge di 1500 fedeli che lo attende. Sarà un viaggio per parlare dalle periferie a tutto il mondo?
Francesco sarà il primo Pontefice a recarsi nel Paese asiatico, confinante con Russia e Cina. La comunità cattolica lì conta circa 1.450 battezzati. Lo scorso anno il Papa ha creato cardinale il giovane Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulan Bator.
«Dalla Mongolia bellezza e slancio di una Chiesa che scopre Cristo». Padre Giorgio Marengo, 48 anni, missionario della Consolata, è cuneese di origine e torinese di adozione. Creato cardinale da papa Francesco nel concistoro dello scorso agosto vive dal 2003 in Mongolia.
P. Giorgio Marengo è un missionario della Consolata, nella steppa asiatica da 14 anni. Nel 1992 la Mongolia accetta la presenza della Chiesa cattolica. Oggi ci sono sette parrocchie, 77 missionari, un sacerdote locale e 1255 battezzati. «Qui si vive come negli Atti degli Apostoli».
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