Papa Francesco saluta la Mongolia
Papa e Vaticano

Il Papa saluta la Mongolia: «Grazie per la generosa ospitalità»

Papa Francesco ha lasciato la Mongolia, meta del 43.mo viaggio apostolico internazionale che lo ha visto pellegrino nella capitale Ulaanbaatar presso la piccola Chiesa della nazione centroasiatica. L’A330 Ita Airways, con a bordo il Pontefice, il seguito e circa 70 giornalisti di diverse testate, è partito alle ore 12.03 (ore 06.03 in Italia) dall’aeroporto internazionale Chinggis Khan di Ulaanbaatar. Dopo nove ore e mezza di volo circa, il velivolo atterrerà nell’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino intorno alle 17.

Cerimonia di congedo

Come consuetudine, prima del decollo si è svolta la cerimonia di congedo in aeroporto, dove il Papa è giunto in auto al termine dell’incontro con gli Operatori della Carità presso la Casa della Misericordia. Al suo arrivo il Papa è stato accolto dal Ministro degli Affari Esteri della Mongolia, Batmunkh Battsetseg. Subito dopo il saluto delle rispettive delegazioni e del seguito locale, una giovane donna si è chinata su Francesco per donargli un mazzo di fiore. Il Papa ha assicurato che li offrirà alla Madonna. Salutando poi con una forte stretta di mano il cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulaanbaatar, al suo fianco lungo tutta la visita, Papa Francesco è salito a bordo dell’areo per rientrare in Italia. Durante il volo, si svolgerà la tradizionale conferenza stampa con i giornalisti al seguito.

Il telegramma al presidente

Subito dopo il decollo, il Papa ha fatto pervenire al presidente della Mongolia, Khürel Sükh Ukhnaa, un telegramma in cui, a conclusione, esprime «ancora una volta, il senso di gratitudine» alle autorità e al popolo mongolo «per la calorosa accoglienza e la generosa ospitalità riservatami in questi giorni». Francesco porge quindi il suo saluto assicurando le sue «continue preghiere per la pace, l’unità e la prosperità della nazione» e invocando «cordialmente su tutti voi abbondanti benedizioni divine»

L’inaugurazione della Casa della Misericordia

Nell’ultimo giorno del suo viaggio in Mongolia, papa Francesco ha inaugurato la Casa della Misericordia a Ulaanbaatar: un’edificio di tre piani che nel quartiere Bayangol nel quale si assistono i più vulnerabili della capitale mongola, qui «c’è la definizione della Chiesa, chiamata ad essere dimora accogliente dove tutti possono sperimentare un amore superiore, che smuove e commuove il cuore: l’amore tenero e provvidente del Padre, che ci vuole fratelli e sorelle nella sua casa». Il progetto è stato avviato nel 2019 su iniziativa della Chiesa particolare mongola. Il «grazie» del Pontefice per l’»appello alla carità» dei cristiani mongoli, nato fin dall’arrivo dei primi missionari cattolici negli anni novanta e a cui lo stesso governo mongolo chiese aiuto per fronteggiare le numerose emergenze sociali di un Paese che versava «in una delicata fase di transizione politica, segnata da diffusa povertà», è andato particolarmente a chi sostiene queste opere di bene mettendosi in gioco con il volontariato, il servizio indispensabile, «puramente gratuito e disinteressato che le persone decidono di offrire a chi è nel bisogno» non sulla base di un compenso economico o un ritorno personale, «ma per puro amore al prossimo».

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Vatican News/red

Papa Francesco saluta la Mongolia | © Vatican Media
4 Settembre 2023 | 11:16
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