Oggi le Messe con il popolo sono riprese anche in Svizzera. Ospitiamo un lettore che sottolinea la necessità culturale e sociale di riscoprire la soglia di un edificio di culto, nel tempo del coronavirus.
Il via libera alla ripresa dei culti cattolici con il popolo e di quelli di altre confessioni cristiane e religioni in Svizzera è giunto oggi dal Consiglio Federale.
I rappresentanti del Consiglio svizzero delle religioni hanno incontrato il ministro della Sanità, Alain Berset. La questione sarà portata al Consiglio federale oggi, 20 maggio.
Le chiese in Germania hanno riaperto le porte ai fedeli che possono ora partecipare alle Sante messe. Per mantenere misure di sicurezza, sono state introdotte regole severe.
Il cardinale Bassetti, presidente dei vescovi italiani ringrazia il governo italiano e il comitato scientifico per il lavoro svolto per contrastare la pandemia e annuncia la stesura di un protocollo che porterà, in tempi ancora da comunicare, alla ripresa delle funzioni eucaristiche con i fedeli.
Il premier Conte illustra il decreto sulle riaperture: regole per tante attività ma ancora vietate le Messe con la partecipazione dei fedeli. Nota di protesta della Cei: non possiamo accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Palazzo Chigi prende atto del comunicato Cei e studierà presto un protocollo per permettere la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni.
La Conferenza dei Vescovi Svizzeri (CVS) sta attualmente sviluppando un concetto di protezione per il ritorno delle celebrazioni pubbliche nelle chiese. Dopo l'approvazione dell'Ufficio federale della sanità pubblica, le funzioni religiose potrebbero – si spera – riprendere a giugno.
Grazie alla collaborazione della RSI, a partire da domenica prossima, 29 marzo, le Sante Messe presiedute da mons. Valerio Lazzeri verranno trasmesse anche in diretta televisiva.
La scelta «è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica».
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