Svizzera

I vescovi svizzeri si preparano alla ripresa delle Messe con i fedeli

La Conferenza dei Vescovi Svizzeri (CVS) sta attualmente sviluppando un concetto di protezione per il ritorno delle celebrazioni con il popolo nelle chiese. Dopo l’approvazione dell’Ufficio federale della sanità pubblica, le funzioni religiose potrebbero – si spera – riprendere a giugno.

«Speriamo di poter ristabilire le celebrazioni pubbliche il più presto possibile, ma in questo momento non possiamo fissare alcuna data», ha detto a cath.ch Encarnacion Berger-Lobato, portavoce della Conferenza dei Vescovi Svizzeri (CVS). Nella sua ultima dichiarazione del 17 aprile, il Consiglio federale non ha menzionato le chiese. Questo ci fa pensare che una ripresa potrebbe avvenire dall’8 giugno, contemporaneamente alle istituzioni pubbliche».

La CVS sta attualmente lavorando su due elementi. Il primo è l’aggiornamento delle raccomandazioni generali della CVS. La fase di finalizzazione e pubblicazione deve concludersi prima della fine della settimana.

Evitare chiese piene
Il secondo elemento è lo sviluppo di un concetto di protezione per la ripresa delle celebrazioni liturgiche nelle chiese. Si tratta di disposizioni concrete, che riguardano principalmente il rispetto della distanza sociale. Il progetto è attualmente in attesa dell’approvazione dei vescovi. Esso sarà quindi sottoposto all’Ufficio federale della sanità pubblica e, se possibile, pubblicato entro la fine della settimana. Queste linee guida saranno valide per tutte le diocesi svizzere, sottolinea la portavoce della CVS.

«Ci siamo ispirati ai concetti sviluppati in Germania e Austria. Abbiamo anche consultato altri partner come l’Istituto di scienze liturgiche dell’università di Friburgo. Il principio di base è quello di impedire che le chiese siano piene. Si tratta quindi di limitare il numero di posti per panca e di organizzare la circolazione delle persone. Per ogni celebrazione, una persona incaricata dalla parrocchia sarà responsabile dell’applicazione delle disposizioni. Se troppe persone si presentano, alcuni fedeli potrebbero essere mandati a casa».

Nessuna disposizione speciale per le persone a rischio
«Nella sua forma attuale non esistono disposizioni specifiche per i gruppi a rischio, in particolare per gli anziani», afferma la portavoce della CSV. Per loro, manteniamo la raccomandazione generale di rimanere a casa ed evitare di unirsi alle celebrazioni nelle chiese. Ma rimane una responsabilità di tutti. Non si può immaginare di essere in grado di controllare tutte le persone che dovessero recarsi a Messa».

Se le autorità sanitarie non imporranno nuove restrizioni, i cattolici in Svizzera dovrebbero presto di nuovo partecipare alla Santa Messa, auspica la CVS.

In Ticino
In Ticino continuano ad essere in vigore, fino a nuova comunicazione della Curia vescovile, la sospensione delle Messe con popolo. 

(cath.ch/mp/red)

21 Aprile 2020 | 19:05
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