Insignita alcuni giorni fa da una fondazione filantropica portoghese di un premio la giovane attivista norvegese per il clima ha deciso di devolverlo per combattere la pandemia in Amazzonia.
Si è conclusa ieri con un nulla di fatto la conferenza Onu sul clima di Madrid, che si era data come obiettivo principale quello di trovare un accordo sulla riduzione a zero delle emissioni di gas serra entro il 2050. Tra sei mesi nuovo incontro a Bonn, quindi la Cop26 di novembre 2020 a Glasgow. Il Papa aveva chiesto in un messaggio ai partecipanti di non perdere ancora una volta «l’occasione per preservare la casa comune».
«È una grande testimone dell’insegnamento della Chiesa sull’ambiente, la cura dell’ambiente e la cura della persona». Così il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha definito Greta Thunberg, la giovane ambientalista svedese nominata «persona dell’anno» dal settimanale americano Times.
La 16enne, che ha innescato con la sua protesta contro la mancata azione dei governi per fare fronte ai cambiamenti climatici l’ondata di impegno e iniziative dei giovani di tutta Europa, arriverà in treno a Losanna, per prendere parte al vertice di una settimana del movimento Fridays for Future, chiamato SmileForFuture, insieme agli attivisti di decine di altri paesi, e poi raggiungerà la Gran Bretagna, da dove salperà alla volta degli Stati Uniti.
Riuniti a Friborgo per una conferenza, rinnovano coralmente il loro impegno a favore della questione climatica, definendo l'incontro di Greta con Papa Francesco «ottimo». Intanto, proprio in queste ore, Greta pubblica una foto che sullo sfondo ha...la Cattedrale di Lugano; il suo messaggio: «Buona Pasqua dalla Svizzera!».
Mercoledì, la bambina svedese che vuole scongiurare la fine del mondo incontrerà il Papa venuto dalla fine del mondo. Il Vaticano sarà solo una delle tappe di un tour tra Strasurgo e Roma che la sedicenne affronterà in questi giorni e che terminerà con la partecipazione della manifestazione dei giovani di Fridays for Future in Piazza del Popolo, venerdì prossimo a Roma
Greta Thunberg e le migliaia di ragazzi di Fridays for future stanno applicando molte pagine della Laudato si’, l’enciclica ecologica di papa Francesco. Parola di padre Paolo Benanti, francescano, professore alla Facoltà di Teologia – dipartimento di Teologia morale – nella Pontificia Università Gregoriana, ateneo retto dai Gesuiti. Per il teologo questi giovani «sono una prospettiva diversa che integra, promuove e spinge a una reale cura per la casa comune». Il Creato, detto con termine e maiuscola cristiani.
«Fridays for future». Migliaia di scolari da tutto il mondo che il venerdì, da mesi, disertano le lezioni con questo motto per mettere in guardia sugli effetti del riscaldamento climatico. Ieri a questo movimento si sono uniti anche gli studenti ticinesi, in occasione del «Global strike», ulteriore atto di protesta che ha coinvolto oltre mille città in Europa e non.
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