Assemblea sinodale svizzera del 30 maggio 2022
Papa e Vaticano

Tappa continentale del Sinodo: presentato il Documento di lavoro

«Per tutti noi è stata una sorpresa ascoltare come, pur nella differenza di sensibilità, il popolo santo di Dio converga nel chiedere un profondo rinnovamento della Chiesa». A riferirlo è stato il card. Mario Grech, segretario generale della Segreteria Generale del Sinodo, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del documento di lavoro per la Tappa Continentale del Sinodo sulla Sinodalità, in sala stampa vaticana, il 27 ottobre 2022.

Il documento, dal titolo «Allarga lo spazio della tua tenda (Is 54,2)» e redatto da un gruppo di esperti, servirà come base dei lavori per la seconda tappa del percorso sinodale lanciato da papa Francesco nell’ottobre 2021 con la consultazione del popolo di Dio. Proprio durante questa prima fase, i fedeli di ogni diocesi e di ogni angolo del globo sono stati coinvolti in un processo di ascolto e discernimento. I risultati di queste riunioni, convocazioni, dialoghi e iniziative innovative – su tutti, quella dei Sinodi digitali – sono confluiti in molteplici sintesi inviate alla Segreteria generale del Sinodo e ora raccolte tutte in un unico documento: appunto il «Documento per la tappa continentale», 45 pagine che raccolgono, in totale, la voce di 112 Conferenze episcopali – tra cui quella dei Vescovi svizzeri – 15 Chiese orientali cattoliche e la riflessione di buona parte dei dicasteri della Curia Romana, oltre a quelle dei superiori religiosi, degli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica, di associazioni e movimenti di fedeli laici.

 »Sarebbe bello – ha proseguito il presule in riferimento alle tappe successive del processo sinodale – che ogni Chiesa facesse lettura del Documento con un coinvolgimento ampio del popolo di Dio. Con questa scelta si ripete a un livello più profondo tutto il dinamismo sinodale: dall’ascolto del popolo di Dio i singoli vescovi potranno verificare se e quanto la sua Chiesa si riconosce nel Documento; le possibili osservazioni al Documento potranno quindi essere inviate dalle singole Chiese alle Conferenze episcopali, a loro volta chiamate a produrre per la tappa continentale, tra gennaio e marzo 2023, una sintesi più organica». Infine, dopo la fase continentale, lo ricordiamo, si svolgeranno – come annunciato di recente dal Papa – due Assemblee generali del Sinodo: una nell’ottobre 2023 e la seconda nell’ottobre del 2024. 

Il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi ha quindi sottolineato la natura del documento, che «non è uno scritto di carattere teologico, ma è il frutto di una sinodalità vissuta; è il riassunto delle sintesi che la Segreteria ha ricevuto, durante questa fase di ascolto del Sinodo». Esso dimostra, infine, «che lo Spirito è al lavoro».

I temi

Le sintesi, in particolare,  mostrano che molte comunità hanno compreso la sinodalità come «invito a mettersi in ascolto di coloro che si sentono esiliati dalla Chiesa». Sono tanti e sono diversi a sentirsi «incompresi», in primis «donne e giovani che non sentono riconosciuti i propri doni e le proprie capacità». L’essere seriamente ascoltati è stata pertanto una esperienza «trasformativa». Il problema, in particolare, del riconoscimento del ruolo delle donne è presente in tutti i contesti culturali, ecclesiali, sociali. Sottolinea infatti il Documento: «Di fronte alle dinamiche sociali di impoverimento, violenza e umiliazione che affrontano in tutto il mondo, le donne chiedono una Chiesa al loro fianco, più comprensiva e solidale nel combattere queste forze di distruzione ed esclusione. Quante hanno partecipato ai processi sinodali desiderano che la Chiesa e la società siano per le donne un luogo di crescita, partecipazione attiva e sana appartenenza». 

Nuove forme di povertà

Numerose sintesi esprimono inoltre rammarico e preoccupazione perché non sempre e non dovunque la Chiesa è riuscita a «raggiungere efficacemente i poveri delle periferie e dei luoghi più remoti». Poveri intesi non solo come indigenti, ma anche anziani soli, indigeni, migranti, bambini di strada, alcolizzati e drogati, vittime di tratta, sopravvissuti ad abusi, carcerati, gruppi che patiscono discriminazione e violenza per razza, etnia, genere, sessualità. La loro voce appare il più delle volte perché riportata da altri. E quando appaiono nelle sintesi, questi volti e nomi «invocano solidarietà, dialogo, accompagnamento e accoglienza» Il volto di una Chiesa «ferita»

Tra i temi, anche quello degli abusi, da cui i fedeli si sentono particolarmente sollecitati:  »Un ostacolo di particolare rilevanza sulla via del camminare insieme è rappresentato dallo scandalo degli abusi compiuti da membri del clero o da persone con un incarico ecclesiale: in primo luogo e soprattutto gli abusi su minori e persone vulnerabili, ma anche quelli di altro genere (spirituali, sessuali, economici, di autorità, di coscienza). Si tratta di una ferita aperta, che continua a infliggere dolore alle vittime e ai superstiti, alle loro famiglie e alle loro comunità», sintetizza il Documento. «Per molti, le conseguenze di questi abusi sono ancora una questione spinosa e irrisolta. Si è avvertita la forte urgenza di riconoscere l’orrore e il male causato, e di accrescere gli sforzi per tutelare le persone vulnerabili, riparare il danno perpetrato all’autorità morale della Chiesa e ricostruire la fiducia. Alcune diocesi hanno riferito che i partecipanti desideravano che esse riconoscessero e facessero ammenda per gli abusi del passato». Un’attenta e dolorosa riflessione sull’eredità degli abusi, che infine «ha portato molti gruppi sinodali a chiedere un cambiamento culturale della Chiesa, in vista di una maggiore trasparenza, responsabilità e corresponsabilità».

Qui per una sintesi dei principali argomenti del Documento.

Per seguire le ultime novità sul Sinodo: www.synod.va.

(red)

Assemblea sinodale svizzera del 30 maggio 2022 | © kath.ch
27 Ottobre 2022 | 21:39
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