Assemblea sinodale svizzera del 30 maggio 2022
Svizzera

Arriva il rapporto finale del Sinodo in Svizzera: «no» al clericalismo, «sì» alla sinodalità

Il rapporto finale del processo sinodale svizzero chiede che si faccia della sinodalità la via della Chiesa. Questo senza «se» o senza «ma», indipendentemente dagli accenti o dalle situazioni della Chiesa in Svizzera nelle sue diverse regioni e culture, che non è un mistero, è diversificata, soprattutto a partire dalle diverse aree linguistiche. Senza questo quadro di riferimento che rispecchia quanto emerso nei rapporti sinodali delle singole diocesi, sarebbe riduttivo leggere il rapporto finale del processo sinodale in Svizzera, rilasciato in questi giorni. Il testo finale, la cui bozza era stata discussa con non poche correzioni all’assemblea sinodale svizzera di Einsiedeln del 31 maggio 2022, è stato redatto dalla docente di dogmatica dell’Istituto Superiore di teologia di Coira, professoressa Eva-Maria Faber e dall’esegeta romando, docente alla Facoltà di teologia di Friburgo, prof. Philippe Hugo. Il rapporto è una descrizione di come le persone impegnate all’interno del mondo ecclesiale (preti, laici, religiosi, religiose, teologi, assistenti pastorali e fedeli, donne e uomini in dialogo con i vescovi) colgono le sfide della Chiesa cattolica in Svizzera. Difficile, infatti, nel processo sinodale svizzero, in tutte le diocesi, il coinvolgimento di figure e realtà esterne alla Chiesa. La maggioranza di coloro che si sono espressi hanno capito che qualcosa deve cambiare. Perché, nonostante il grande impegno pro è noto che come altrove in Europa, la Chiesa in Svizzera sta perdendo fedeli e forse anche il contatto con la società (come il rapporto afferma). Se a Nord della Alpi questo è più palese con le «uscite» formali dalla Chiesa che corrispondono a «non pagare l’imposta di culto» a Sud l’uscita è informale e si concretizza in un crescente disinteresse tra la popolazione per l’ecclesiale. Una Chiesa, che soprattutto a Nord delle Alpi è ritenuta «vecchia» riguardo ai temi che la contraddistinguono in materia etica e morale, ad esempio. Con accenti diversi in tutta la Svizzera si sottolinea il desiderio di una maggiore integrazione delle donne, una rinnovata attenzione pastorale nei confronti della comunità LGTB, dei migranti, e delle categorie per le quali si avverte, insieme ai giovani, una lontananza. Comune ovunque in Svizzera la constatazione che occorre superare il clericalismo. Desideri e constatazioni che vogliono ispirarsi al vento del Concilio, pur nelle differenze di toni, culture e sensibilità di cui la realtà ecclesiale svizzera è composta.

Ovunque emerge la necessità, la bellezza, la fecondità dell’incontro, il desiderio di ascolto qualificato, la bellezza della liturgia, la fatica di un certo linguaggio ecclesiale o teologico non di facile comprensione, l’opzione chiara a favore di una Chiesa in uscita. Si sottolineano bellezza e fatica nel dialogo interno alla Chiesa ed esterno con la società. (Red)

Qui la versione finale del rapporto Svizzero

Qui la versione finale del rapporto della Diocesi di Lugano.

Ulteriori informazioni: Il cammino sinodale svizzero fa il punto e riparte da Einsiedeln

Assemblea sinodale svizzera del 30 maggio 2022 | © kath.ch
18 Agosto 2022 | 11:20
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