Il vescovo di Lugano Lazzeri al centro della foto durante l'Assemblea sinodale
Svizzera

Il cammino sinodale svizzero fa il punto e riparte da Einsiedeln

di Maurice Page (cath.ch)  /Traduzione e adattamento catt.ch

Ha avuto anche i tratti dell’evento storico l’assemblea sinodale di Einsiedeln, celebrata il 30 maggio 2022 nell’abbazia benedettina della Svizzera centrale. Un sapore storico perché era forse dal Sinodo 72 che delegati e delegate, esperti e vescovi della Svizzera – in tutto una sessantina – non si trovavano a discutere insieme della Chiesa. Dopo la fase locale e diocesana, la consultazione sinodale voluta dal Papa per il Sinodo universale che si celebrerà nell’ottobre 2023 è entrata infatti nella fase nazionale. Insieme – oltre a prendere visione e lavorare su una bozza di documento che voleva prefigurare la sintesi finale delle diverse sintesi pervenute dalle varie diocesi, l’Assemblea di Einsiedeln ha immaginato una nuova via per la Chiesa in Svizzera. Tutte le regioni, con le loro differenze culturali, linguistiche ed ecclesiali erano presenti. E c’erano anche i rappresentanti del mondo dei migranti.

Il Ticino ad Einsiedeln

Dal Ticino hanno partecipato il vescovo Lazzeri, don Sergio Carettoni, coodinatore dell’equipe zone reti pastorali della Diocesi di Lugano, realtà responsabile della consultazione sinodale in Ticino, Cristina Vonzun che fa parte dell’equipe e Valentina Anzini, coordinatrice della Pastorale giovanile della Diocesi di Lugano.

Il futuro della Chiesa in Svizzera

Vescovi, delegati delle diocesi, rappresentanti della Conferenza centrale cattolica romana (RKZ) e delle Chiese cantonali, rappresentanti di religiose e religiosi, circoli e movimenti, nonché esperti hanno discusso la sintesi delle consultazioni sinodali diocesane preparata dalla Commissione pastorale della Conferenza episcopale svizzera. L’atmosfera nella Sala Grande barocca dell’Abbazia di Einsiedeln era al tempo stesso rilassata e riflessiva.
Non si trattava tanto di rispondere al questionario romano, quanto di esprimere le proprie preoccupazioni sul futuro della Chiesa in Svizzera. Nonostante gli ostacoli, le lentezze, le divisioni, «dobbiamo rendere conto della speranza che è in noi», ha osservato un delegato, parafrasando l’apostolo Pietro.

Assemblea sinodale svizzera, Einsiedeln, 30 maggio 2022 foto © Christian Merz

Favorire il dialogo

Al di là delle recriminazioni contro la piaga degli abusi spirituali e sessuali, il desiderio che donne e giovani siano maggiormente coinvolti nella realtà viva della Chiesa, le richieste pervenute da alcuni gruppi di accesso delle donne al sacerdozio e la richiesta di una maggior inclusione delle persone LGBT e dei divorziati risposati, temi presi in considerazione dall’Assemblea, si è voluto rivolgere uno sguardo positivo sulla Chiesa.

Per favorire il dialogo, gli organizzatori hanno evitato un dibattito troppo formale, preferendo la condivisione in gruppi. Potere, ministero, autorità, partecipazione ed esclusione sono stati tra i temi più dibattuti. Molti hanno notato una discrepanza tra la percezione piuttosto negativa risultante a livello svizzero dalla consultazione sinodale e la loro realtà quotidiana, molto più sfumata. «Come possiamo superare l’immagine di un Dio e di una Chiesa che condanna ed esclude?», ha chiesto un delegato.

Una bozza di relazione di sintesi troppo negativa

In generale, la bozza della relazione della sintesi e messa in discussione nei gruppi dell’Assemblea ha lasciato molti partecipanti con la voglia di saperne di più: sono stati evidenziati una visione troppo negativa, giudizi generalizzati, infelici accostamenti tra le diverse categorie di coloro che sono stati indicati come esclusi, mancanza di precisione, assenza di definizione dei concetti, contraddizioni…. Insomma, le generalizzazioni e le riduzioni non sono state gradite in sala. Per questo uno degli esperti presenti ha sottolineato la «necessità di sviluppare il discernimento individuale e collettivo». Uno dei temi forti è stato il clericalismo, sia come uso dell’autorità come mero potere e non come servizio, sia come difesa di interessi di gruppo (preti ma anche laici, in un gruppo di è parlato di clericalismo ad esempio riguardo agli operatori pastorali). E d’altronde la distanza che molti percepiscono tra clero e laici è un altra espressione di questo clericalismo. Alla fine, si è sottolineato che non tutto deve dipendere dal sacerdote e che il ministero di tutti i battezzati deve essere rafforzato.

L’importanza della vita spirituale e della fede

Quando si è trattato di individuare alcune priorità, è emerso con forza il radicamento nella spiritualità, la necessaria conversione personale e comunitaria all’ascolto dello Spirito Santo e della Parola di Dio, la preghiera e la vita sacramentale. Diversi delegati hanno anche sottolineato l’importanza per la Chiesa di andare oltre le sue mura, impegnandosi per la solidarietà, la giustizia, la pace, la lotta contro il cambiamento climatico e il rispetto dell’ambiente. «Una Chiesa in uscita» è stato detto.

L’obbligo di non deludere

Alla fine della giornata, l’assemblea ha consegnato simbolicamente i risultati delle sue deliberazioni al Presidente della Conferenza Episcopale Svizzera, Mons. Felix Gmür, e alla Presidente della RKZ, Renata Asal Steger: «Stiamo lavorando insieme per il popolo di Dio. Dobbiamo imparare a ‘gestire’ la Chiesa in modo sinodale», ha sottolineato il vescovo di Basilea. Il Presidente della CVS auspica che la riflessione e il dibattito possano continuare sull’Instumentum laboris che sarà distribuito da Roma verso la fine del 2022 e verso il quale confluiranno le istanze del documento di sintesi svizzero, uno volta rielaborato. Renata Asal Steger, dal canto suo, ha auspicato che questo «processo» non porti a ulteriori delusioni e che risponda alle aspettative dei cattolici, attraverso decisioni e azioni concrete.

Ora gli incaricati dalla CVS a livello svizzero si chineranno sulla bozza di sintesi sottoposta il 30 maggio all’Assemblea e la rivedranno alla luce del lavoro emerso ad Einsiedeln.

(cath.ch/mp/catt.ch/cv)

Qui il comunicato conclusivo redatto dalla segreteria della Conferenza dei vescovi svizzeri 

Il vescovo di Lugano Lazzeri al centro della foto durante l'Assemblea sinodale | © © Christian Merz
31 Maggio 2022 | 21:02
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