«I bambini continuano a pagare il prezzo più alto a causa dell’escalation di violenze nel Nord Ovest della Siria». Lo sostiene, oggi, l’Unicef, che ha ricevuto notizie allarmanti secondo cui sarebbero state uccise 80 persone, tra cui 1 bambino».
Nel 2019 si celebra il 30° anniversario della ratifica della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e il 70° anniversario della Convenzione di Ginevra, ma oggi un maggior numero di Paesi è coinvolto in conflitti interni o internazionali più che in ogni altro momento degli ultimi 30 anni.
L’Unicef chiede che i bimbi e i loro bisogni siano prioritari rispetto ai vantaggi politici, militari e strategici e ai loro piani». Il destino dei piccoli «e il futuro della Siria dipendono da questo».
«La guerra in Yemen non ha vincitori. Sta derubando i bambini yemeniti del loro futuro», dichiara Henrietta H.Fore, direttore generale dell’Unicef.
Unicef indica come il numero di bambini vittime di tratta sia maggiore rispetto a quanto suggeriscono i dati attuali. Categoria particolarmente vulnerabile i bambini rifugiati, migranti e sfollati.
Sempre drammatica la situazione in Siria. Il direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, Geert Cappelaere, lancia un nuovo allarme per il sud del Paese.
Il Sud Sudan compie sette anni ma dall’indipendenza ad oggi sono 19 mila i bambini utilizzati dai gruppi armati. Troppo fragili gli accordi appena stipulati.
«I bambini della Siria stanno vivendo sofferenze inaccettabili. Questa non può diventare la nuova normalità».
In un rapporto uscito oggi, la drammatica condizione di chi, a neanche 5 anni compiuti, lotta ogni giorno contro la morte.
Sono 3,7 milioni i piccoli afghani, in maggioranza bambine e ragazze, che non frequentano la scuola.
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