La Bibbia è tra i libri più letti al mondo e anche più tradotti. Don Mauro Orsatti, docente di esegesi biblica presso la Facoltà di teologia di Lugano ci introduce al difficile tema della traduzione del testo sacro.
Era il novembre del 2018 quando l’Assemblea della Conferenza Episcopale Italiana, alla quale la nostra Diocesi di Lugano si riferisce per i testi liturgici di lingua italiana, accoglieva la nuova versione che, prima di essere definita «ufficiale», necessitava però di essere approvata dalla Santa Sede. Ora il testo italiano è passato al vaglio della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti per la necessaria confirmatio e ha ricevuto la definitiva conferma da Papa Francesco.
Si terrà lunedì prossimo, 25 febbraio, alle 20.30 negli spazi della Biblioteca Salita dei Frati a Lugano, l’ultimo incontro per il ciclo «Bibbia e Corano», intitolato «Per leggere e tradurre il Corano oggi». Interverranno Antonio Cuciniello, islamologo e Mahmoud Mohammed Elmoaamly, traduttore e teologo.
Primo appuntamento per lunedì prossimo, 11 febbraio alle 20.30 nella sede della Biblioteca Salita dei Frati, con la conferenza Per leggere e tradurre i testi della Bibbia ebraica/Primo Testamento oggi.
Ieri sera al Centro comunitario della Chiesa evangelica di Lugano la conferenza dal titolo «Padre Nostro...cambiamento di una preghiera o di una Chiesa?» con i relatori Giuseppe La Torre e Renzo Petraglio. «La parola chiave per capire questa preghiera – hanno spiegato – è la relazione. Le parole non sono l’essenza della preghiera, la sua essenza è il rapporto con Dio: tu mi sei padre, io ti sono figlio. È l’azione di Dio nella nostra vita, l’aprirsi verso di Lui dopo aver scoperto la sua apertura verso di noi. Il Padre Nostro è consapevolezza di apertura».
Spagnolo, inglese, francese, tedesco e portoghese: grazie a Vatican Audio anche da Piazza San Pietro ora è più facile e veloce ascoltare le parole di Papa Francesco.
La disposizione della CEI sarà valida anche in Ticino.
Nel suo commento Azzolino Chiappini si sofferma sulla traduzione del Padre Nostro usata da papa Francesco in un programma televisivo di TV 2000.
inviato una lettera al cardinale Robert Sarah per «esprimere semplicemente» e «chiaramente» alcune osservazioni sul Motu proprio Magnum Principium sulle traduzioni dei testi liturgici e dei testi biblici.
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