Nell’incontro con i giornalisti, l’abate generale dei cistercensi guarda già alla fine dell’assemblea, che è «un avvenimento, non un parlamento». Voce anche all'ecumenismo con Frérè Alois di Taizé che ha sottolineato la necessità di «portare in ogni parrocchia ministri dell’ascolto, disponibili a incontrare chi ha bisogno alla fine delle Messe» e pastore evangelico Marco Fornerone che ha testimoniato la sintonia nei temi quali il linguaggio e la comunicazione del Vangelo oggi.
Le generazioni adulte in Europa sono sempre più postcristiane, e le conseguenze si vedono nei giovani di oggi, definiti dall'autore che ha ripreso diversi studi sulla fede nel mondo giovanile, «la prima generazione incredula».
Il movimento «Votes for catholic women», che sta conquistando la Chiesa cattolica, chiede che le religiose abbiano diritto di voto nel Sinodo dei Vescovi. Il movimento è sostenuto anche da alcune religiose benedettine di Fahr, nel canton Argovia.
Al Sinodo dei vescovi sui giovani, la famiglia è un tema che ricorre, in una lettura trasversale delle relazioni dei 14 Circoli minori sulla seconda parte dell’Instrumentum laboris.
«Non mi sento di essere partecipante di serie b, siamo poche ma molto ascoltate. Anche nei circoli minori mi sento alla pari con tutti gli altri partecipanti, afferma la religiosa. «Siamo in un processo di apertura continua».
Durante l'odierno briefing si è parlato dei dissapori espressi dalle sette consacrate presenti all'assemblea sinodale perchè non possono votare. «Questo Sinodo è un Sinodo dei vescovi», ha ricordato il gesuita padre Sosa intervenuto all'incontro con i giornalisti, «bisogna capire questo nella struttura della Chiesa». Nei sinodi locali, invece, «partecipa tutto il popolo di Dio in condizioni più o meno paritarie». Ma il gesuita ha pure sottolineato che la via della collegialità va approfondita, come chiede il Papa.
L'arcivescovo di Malta spiega a Vatican News come la presenza dei ragazzi al Sinodo abbia «veramente ringiovanito l’esperienza» dell'Assemblea dei vescovi.
Il cardinale Marx: «Le donne in posizioni di responsabilità hanno un ruolo decisivo nello spezzare i circoli clericali chiusi».
«Questo non significa che i giovani non abbiano sete di vita interiore e di spiritualità», ha precisato Bianchi.
«Questo ha portato i giovani ad uscire fuori dalle mura parrocchiali in cerca di terre nuove più fertili, cioè nell’arte, nella musica, nel teatro, nello sport», ha detto nella sua testimonianza don Jules Boutros, responsabile della pastorale giovanile del Libano.
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