Sono più di 80 le delegazioni invitate a prendere parte ai lavori del VI Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali, sul tema: «I leader religiosi per un mondo sicuro». La delegazione della Chiesa cattolica guidata dal card. Coccopalmerio.
Concluso l’incontro internazionale di Washington sulla libertà religiosa, il cui documento ufficiale è la dichiarazione di Potomac. Il documento non nasconde che quasi l’80% della popolazione mondiale soffre gravi limitazioni in questo campo.
Il testo di 8mila caratteri è stato stampato in cinese, inglese, francese, russo, spagnolo e arabo. Presentato oggi ad una conferenza stampa. Molte le acrobazie intellettuali sulla difesa dei credenti e la proibizione ai membri del Partito di seguire una qualche religione; i vincoli per gli stranieri; l’indipendenza e l’auto-sufficienza «scelte» dei credenti. Statistiche improbabili: si calcolano solo i credenti delle comunità ufficiali. Poca «obbiettività» e «scientificità».
Francesco ha ricevuto un gruppo di ambasciatori, tra i quali i rappresentanti di India, Yemen e Azerbaijan. «Le forze centrifughe che vorrebbero dividere i popoli non sono da ricercarsi nelle loro differenze, ma nel fallimento nello stabilire un percorso di dialogo e di comprensione come il più efficace mezzo di risposta a tali sfide».
Dall’8 al 12 novembre anche in Ticino diverse iniziative per la Settimana delle Religioni. Ne parliamo con don Rolando Leo.
Pochi articoli aggiunti rispetto alle bozze. Le religioni viste non come «l’oppio», ma «la peste» dei popoli. Controllo spasmodico di tutti i livelli del potere politico verso le religioni ufficiali. Multe elevatissime per i membri delle comunità non ufficiali. Sequestro e incameramento dei «siti illegali» da parte dello Stato. Espulsione dalle scuole per attività di «proselitismo».
È una sollecitazione a «relazioni giuste» e «solidarietà fraterna» quella che Papa Francesco richiama nella lettera al venerabile Koei Morikawa.
Oltre 3.000 giovani di diverse comunità religiose si sono riuniti a Semarang, capitale della provincia di Giava Centrale, per partecipare a un incontro interreligioso, impegnanosi insieme a «sviluppare un atteggiamento inclusivo e a lottare contro ogni forma di radicalismo e di intolleranza nella soceità indonesiana».
Miguel Angel Ayuso Guixot, segretario del Pontificio Consiglio che si occupa dei rapporti tra religioni, ha preso parte all’Incontro per la pace ad Assisi dove è atteso il Papa.
Il credente difende la vita e la creazione e non può rimanere «a braccia conserte davanti a tanti diritti annientati impunemente». E’ la forte richiesta che stamani il Papa ha fatto ai partecipanti al Primo Incontro «America in dialogo. La nostra casa comune». Francesco auspica in questo senso una profonda collaborazione fra le religioni.
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