Undici anni di pontificato sulla via della misericordia e della pace. Gli ultimi dodici mesi, scanditi da oltre 150 appelli per la «martoriata» Ucraina e più di 60 per un cessate il fuoco in Medio Oriente, accompagnati dall'invito ai capi delle Nazioni a «sforzi creativi» per una «pace giusta e duratura».
Dopo le parole sull'Ucraina di Papa Francesco alla Radio Televisione Svizzera, interviene sulla questione il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin in un’intervista al Corriere della Sera: «Il mondo rischia un'escalation nucleare». Il testo integrale dell'intervista.
Ad Avvenire parla l'esperto dell'Università di Padova Marco Mascia: nel diritto internazionale e umanitario la bandiera bianca evocata dall'intervistatore RSI e ripresa dal Papa è un segnale per chiedere una tregua, non una resa.
Alla folla tornata in Piazza San Pietro per l'udienza generale l'invito del Papa ad approfittare della Quaresima per lottare contro questo male, dietro il quale «si nasconde il peccato radicale, l'assurda pretesa di essere come Dio». Il «vero rimedio» è l'umiltà
Francesco dopo l'Angelus ricorda la sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele, che porta quotidianamente nel cuore. Una preghiera per i negoziati in corso affinché gli ostaggi possano essere rilasciati e gli sfollati ricevano gli aiuti umanitari necessari.
Lo rende noto la Sala Stampa vaticana. Nei giorni scorsi Francesco ha accusato un «lieve stato influenzale». Anche oggi, all’udienza generale, ha spiegato ai fedeli di essere «raffreddato» e ha fatto leggere la catechesi a un collaboratore.
All’udienza generale, nella nona catechesi sui vizi e le virtù, Francesco si sofferma sull’invidia e la vanagloria.
Un’istruzione pubblicata nel 2000 dall’allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede distingueva le preghiere di guarigione, rituali e inserite nei libri liturgici, da quelle pastorali o spontanee. Lo stesso criterio usato ora per ammettere la possibilità di benedire le coppie irregolari
Reso noto il tema scelto dal Pontefice per la 110ma giornata del migrante e del rifugiato
«Fare pace» e riavvicinarsi al mondo dell'arte contemporanea. Un cammino che la Santa Sede ha imboccato più di cinquant'anni fa con Paolo VI. E che porterà Papa Bergoglio in Laguna il 26 aprile.
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