Buddisti e cristiani in Myanmar aspettano con entusiasmo la visita di Papa Francesco in Myanmar dal 27 al 30 novembre.
Le celebrazioni per i 150 anni dell’evangelizzazione. Turismo e prevenzione del traffico di esseri umani al centro dell’ultimo incontro dei ragazzi. I preparativi per la visita del papa.
Francesco, che si recherà dal 26 novembre al 2 dicembre in Myanmar e Bangladesh, incontrerà i giovani dei due Paesi e parteciperà a incontri interreligiosi per la pace.
La discriminazione su basi religiose è in certi casi addirittura istituzionalizzata. I cristiani sono visti come espressione di una fede straniera ed in contrasto con la visione nazionalista. Per anni il regime militare ha introdotto feroci misure discriminatorie.
Preoccupazione dell'Onu per la condizione delle minoranze etniche in Myanmar, ma la risposta del governo birmano è stata chiara e netta: «Non c’è in atto alcuna pulizia etnica». Il tema è stato affrontato in prima persona dal Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Nel suo primo discorso pubblico sulla crisi del Rakhine, la leader democratica promette di perseguire «tutte le violazioni ai diritti umani e la violenza fuorilegge» e il ritorno dei fuggitivi. Dal 5 settembre non vi sono conflitti.
L'Onu: «È pulizia etnica». Il delicato equilibrio tra la difesa dei perseguitati e la prudenza dei vescovi birmani, che chiedono a Francesco di non citare la minoranza musulmana nei discorsi ufficiali.
La riunione urgente chiesta da Gran Bretagna e Svezia. Il Myanmar conta su Cina e Russia per bloccare qualsiasi censura. Più di 1.000 morti nelle ultime violenze in Rakhine. Dal 25 agosto almeno 313mila Rohingya sono fuggiti in Bangladesh.
«La situazione è molto critica. Occorre risolverla il più presto possibile». Usa queste parole Alexander Pyone Cho, vescovo di Pyay, per descrivere le violenze e gli scontri tra l'esercito e la minoranza musulmana dei rohingya che hanno causato centinaia di morti dallo scorso 25 agosto.
«Il Papa compie il viaggio in Myanmar come messaggero di pace, per sostenere i cristiani e lanciare un appello universale di riconciliazione». Così il segretario della nunziatura apostolica in Myanmar, don Dario Paviša, ha annunciato il viaggio apostolico del Papa nel Paese del Sud-Est asiatico.
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