Nella Messa al Velodrome di Marsiglia papa Francesco invita la società europea, spesso segnata da cinismo e rassegnazione, a sentirsi «toccata dentro» dal tragico scarto della vita umana,
Alla Sessione Conclusiva dei Rencontres Méditerranéennes Papa Francesco ricorda che «coloro che si rifugiano da noi non vanno visti come un peso da portare». Al termine, l'incontro con il presidente francese Macron.
I vescovi del Mediterraneo uniti a Marsiglia inviano all’Europa un messaggio chiaro e inequivocabile.
Lo firmano Italiana, Croazia, Grecia, Malta, Portogallo e Slovenia.
Firmata a Firenze la Carta con cui i vescovi e i sindaci del Mediterraneo, per la prima volta riuniti insieme, individuano le questioni più urgenti da affrontare – a partire dalla necessitò di fermare i venti di guerra – e «disegnano» gli scenari del futuro.
Dopo il Regina Caeli del 25 aprile, il Papa si è detto «molto addolorato» per la tragedia che si è consumata nei giorni scorsi nel Mediterraneo.
A oggi sarebbero già circa 160 le vittime del 2021 nel Mediterraneo centrale.
«Nonostante le difficoltà che la pandemia di Covid-19 sta generando in tutti gli Stati membri dell’Ue, i principi umanitari devono continuare a valere» e «nessuno dovrebbe essere lasciato indietro, nemmeno i migranti in una nave di salvataggio».
Scontri al confine tra Grecia e Turchia dove decine di migliaia di rifugiati e immigrati cercano di entrare in Europa, respinti dalla Polizia e dall’Esercito greco.
La guerra è una follia a cui non ci si può rassegnare mai, non alzare muri e non accettare che si possa morire in mare senza soccorso. Così il Papa stamani ai circa 50 vescovi e patriarchi del Mediterraneo, durante la sua visita a Bari dove oggi si chiude l’Incontro «Mediterraneo frontiera di pace».
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