All'indomani dell'importante viaggio apostolico di Bergoglio in Marocco, il commento del prof. Azzolino Chiappini, già pro-rettore della Facoltà di Teologia di Lugano.
Diecimila persone di sessanta nazionalità al Palazzetto dello Sport di Rabat con il Papa per la maggiore partecipazione della storia ad una Messa nel Paese maghrebino. «Ci minaccia sempre la tentazione di credere nell’odio e nella vendetta come forme legittime per ottenere giustizia in modo rapido ed efficace», avverte Bergoglio. Però «l’esperienza -prosegue il Papa- ci dice che l’odio, la divisione e la vendetta non fanno che uccidere la speranza dei nostri figli, distruggere e portare via tutto quello che amiamo». L'invito a far crescere «la cultura della misericordia»
Nella cattedrale di Rabat in Marocco il Papa incontra i rappresentanti di clero, religiosi e religiose del Paese ed esponenti delle altre Chiese. Alle minoranze cristiane Francesco indica: «missione di battezzati, di sacerdoti, di consacrati, non è determinata particolarmente dal numero o dalla quantità di spazi che si occupano, ma dalla capacità che si ha di generare e suscitare cambiamento, stupore e compassione». L'abbraccio con un monaco sopravvissuto alla strage dei trappisti di Tibhirine.
La seconda giornata del viaggio di Bergoglio a Rabat ha al centro momenti riservati alla comunità cattolica ma anche un incontro con il Consiglio Ecumenico delle Chiese. Alle 15,30 la Santa Messa con i fedeli del Paese nel Complesso Sportivo Principe Moulay Abdellah. Su catt gli orari per le dirette di Tv2000 e la cronaca
Papa Francesco è partito questa mattina per il Marocco. «Vengo come pellegrino di pace e di fratellanza, in un mondo che ne ha tanto bisogno». Con queste parole si è presentato, in un videomessaggio inviato giovedì scorso, al popolo marocchino. È il 28esimo viaggio apostolico del suo pontificato, ma il primo compiuto in un Paese a maggioranza musulmana dopo la storica firma della dichiarazione sulla «Fratellanza umana» ad Abu Dhabi con il grande imam di Al- Azhar.
La prima giornata di Papa Francesco in Marocco è all'insegna di quei temi che da sempre contraddistinguono il suo Pontificato: egli ancora una volta riporta l'attenzione alla lotta all'estremismo religioso, alla piaga delle migrazioni forzate, alla necessaria protezione della «casa comune», ricordando come in Marocco si siano svolti degli incontri cruciali per la risoluzione di questi problemi.
Il 28 esimo viaggio apostolico di Francesco si svolgerà nella capitale marocchina di Rabat, dove il 30 marzo sono previsti incontri con il re Mohammad VI, il popolo, gli imam, i migranti assistiti dalla Caritas. Il 31 Bergoglio visiterà un centro sociale delle Figlie della carità, incontrerà i sacerdoti in cattedrale e celebrerà la Messa per la piccola comunità cattolica.
Trenta ticinesi hanno partecipato al primo viaggio culturale in Marocco, con l’Opera diocesana pellegrinaggi, della diocesi di Lugano. Eravamo nello scorso mese di febbraio.
La società europea ha urgente bisogno di avere una maggiore «consapevolezza» circa l’impatto della questione dei rifugiati; mantenere le persone «al di fuori dei confini» non può essere una soluzione: così, in sintesi, mons. Santiago Agrelo, arcivescovo di Tangeri, in Marocco, commenta l’attuale emergenza emigrazione.
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