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Papa in Marocco: la prima giornata

La prima giornata di Papa Francesco in Marocco è all’insegna di quei temi che da sempre contraddistinguono il suo Pontificato: egli ancora una volta riporta l’attenzione alla lotta all’estremismo religioso, alla piaga delle migrazioni forzate, alla necessaria protezione della «casa comune», ricordando come in Marocco si siano svolte degli incontri cruciali per la risoluzione di questi problemi. Proprio riguardo a questi temi, «l’impegno della Chiesa Cattolica in Marocco, nelle sue opere sociali e nel campo dell’educazione attraverso le sue scuole aperte agli studenti di ogni confessione, religione e origine, mi sembra significativo». «Essere qui, in Marocco, servitori, promotori e difensori della fraternità umana», l’invito del Papa al popolo marocchino, nelle prime ore di questo pomeriggio.

«Questa visita è per me motivo di gioia e gratitudine perché mi consente anzitutto di scoprire le ricchezze della vostra terra, del vostro popolo e delle vostre tradizioni», ha rivelato il Papa: «Gratitudine che si trasforma in importante opportunità per promuovere il dialogo interreligioso e la conoscenza reciproca tra i fedeli delle nostre due religioni, mentre facciamo memoria – ottocento anni dopo – dello storico incontro tra San Francesco d’Assisi e il Sultano al-Malik al-Kamil». La stima, il rispetto e la collaborazione tra di noi contribuiscano ad approfondire i nostri legami di amicizia sincera, per consentire alle nostre comunità di preparare un futuro migliore alle nuove generazioni», l’auspicio del Papa.

Il Marocco, luogo d’accoglienza

Dodpodiché, il Papa ha ricordato la centralità del Marocco nelle vicende che scuoto oggi il continente africano ed europeo: «la grave crisi migratoria che oggi stiamo affrontando è per tutti un appello urgente a cercare i mezzi concreti per sradicare le cause che costringono tante persone a lasciare il loro Paese, la loro famiglia, e a ritrovarsi spesso emarginate, rifiutate».  «Sempre qui in Marocco, lo scorso dicembre, la Conferenza intergovernativa sul Patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare ha adottato un documento che vuole essere un punto di riferimento per l’intera comunità internazionale», ha ricordato Francesco, secondo il quale «è vero che resta ancora molto da fare, specialmente perché occorre passare dagli impegni presi con quel documento, almeno a livello morale, ad azioni concrete e, specialmente, ad un cambiamento di disposizione verso i migranti, che li affermi come persone, non come numeri, che ne riconosca nei fatti e nelle decisioni politiche i diritti e la dignità». «Voi sapete quanto ho a cuore la sorte, spesso terribile, di queste persone, che, in gran parte, non lascerebbero i loro Paesi se non fossero costrette», ha ribadito il Papa: «Spero che il Marocco, che con grande disponibilità e squisita ospitalità ha accolto quella Conferenza, vorrà continuare ad essere, nella comunità internazionale, un esempio di umanità per i migranti e i rifugiati, affinché essi possano essere, qui, come altrove, accolti con umanità e protetti, si possa promuovere la loro situazione e vengano integrati con dignità», l’appello. «Quando le condizioni lo consentiranno, essi potranno decidere di tornare a casa in condizioni di sicurezza, rispettose della loro dignità e dei loro diritti», ha fatto notare Francesco, secondo il quale «si tratta di un fenomeno che non troverà mai una soluzione nella costruzione di barriere, nella diffusione della paura dell’altro o nella negazione di assistenza a quanti aspirano a un legittimo miglioramento per sé stessi e per le loro famiglie». «Sappiamo anche che il consolidamento di una vera pace passa attraverso la ricerca della giustizia sociale – ha aggiunto il Papa – indispensabile per correggere gli squilibri economici e i disordini politici che sono sempre stati fattori principali di tensione e di minaccia per l’intera umanità».

Il rispetto del pianeta

Per finire, sempre nel discorso con le autorità, uno sguardo alla questione ambientale: «Il genuino dialogo che vogliamo sviluppare ci porta anche a prendere in considerazione il mondo in cui viviamo, la nostra casa comune». Infatti, sempre in Marocco ha avuto louogo la Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici, Cop 22, che «ha attestato ancora una volta la presa di coscienza di molte nazioni della necessità di proteggere il pianeta in cui Dio ci ha posto a vivere e di contribuire a una vera conversione ecologica per uno sviluppo umano integrale». «È insieme, in un dialogo paziente e prudente, franco e sincero, che possiamo sperare di trovare risposte adeguate, per invertire la curva del riscaldamento globale e riuscire a sradicare la povertà».

L’appello congiunto per Gerusalemme

Un appello congiunto per Gerusalemme, «riconoscendo l’unicità e la sacralità di Gerusalemme/Al Qods Acharif e avendo a cuore il suo significato spirituale e la sua peculiare vocazione di Città della Pace». A lanciarlo, a sorpresa e fuori del programma ufficiale, sono stati Papa Francesco e il re Mohammed VI, durante la visita di cortesia al Palazzo Reale.

«Noi riteniamo importante preservare la città di Gerusalemme/Al Qods Acharif come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste – si legge nell’appello – come luogo di incontro e di simbolo di coesistenza pacifica, in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo». «A tale scopo – il primo invito – devono essere conservati e promossi il carattere specifico multireligioso, la dimensione spirituale e la peculiare identità culturale di Gerusalemmme/Al Qods Acharif». «Auspichiamo, di conseguenza – proseguono i due firmatari dell’appello – che nella città santa siano garantiti la piena libertà di accesso ai fedeli delle tre religiosni monoteiste e il diritto di ciascuna a esercitarvi il proprio culto, così che Gerusalemme/Al Qods Acharif si elevi, da parte dei loro fedeli, la preghiera a Dio, creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità sulla terra».

La giornata del 31 marzo del Papa in Marocco (orari delle dirette di TV2000)

10.30 Visita al Centre Rural des services sociaux di Temara
11.35 Incontro con il clero e con il consiglio ecumenico delle chiese nella Cattedrale di Rabat
12.00 Angelus di Papa Francesco
15.20 Speciale ›Il diario di Papa Francesco’
15.30 Santa Messa celebrata da Papa Francesco nel Complesso Sportivo Principe Moulay Abdellah
17.30 Speciale ›Il diario di Papa Francesco’
18.00 la cerimonia di congedo nell’aeroporto internazionale di Rabat – Salé
23.30 Conferenza stampa del Papa sul volo di ritorno

(agenzie/red)

30 Marzo 2019 | 18:06
Tempo di lettura: ca. 4 min.
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