Nell'aprile del 1992 cominciava l'assedio di Sarajevo. Il vescovo Pero Sudar, già ausiliare della città, ricorda quei giorni e li confronta con l'epoca del Coronavirus.
Rafforzare le comunità più deboli «La Croce Rossa è in prima linea in 192 Paesi del mondo con 14 milioni di volontari», spiega a Vatican News, il portavoce della Federazione Internazionale della Croce Rossa, Tommaso Della Longa, parlando di un impegno che va dal servizio delle autoambulanze al «rafforzamento» delle comunità locali dei Paesi poveri nell’affrontare l’emergenza Covid-19.
Il nunzio apostolico a Damasco descrive la drammatica situazione umanitaria in Siria, dopo 9 anni di guerra. Il diffondersi del Covid-19 sarebbe disastroso per una popolazione già decimata dalle violenze. Lancia un nuovo appello di pace per combattere insieme la pandemia.
Nonostante 9 anni di guerra, nella lotta contro il virus la Siria sembra il più efficiente fra i Paesi arabi. Le accuse dell’opposizione sul nascondimento di casi di infezione, smentite dall’Oms. Il principe degli Emirati telefona ad Assad per offrire amicizia ed aiuto. Isolate alcune città. Tutti gli ospedali del Paese attrezzati a curare solo l’epidemia. Ad Aleppo, apparecchi per la respirazione artificiale di produzione locale.
Dallo Yemen alla Siria e dal Camerun alle Filippine, ribelli e eserciti governativi rispondono all'appello per una tregua lanciato dal Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. E' uno dei pochi effetti positivi del virus.
Oggi, in occasione della Giornata mondiale della poesia, grazie a una nuova iniziativa lanciata dall’Unicef, i giovani che vivono in luoghi di guerra e conflitti nel mondo hanno condiviso poesie che chiedono la pace per i loro paesi d’origine. Lo segnala il Fondo per l’infanzia delle Nazioni unite, ricordando «le sofferenze di milioni di bambini che vivono in zone di conflitto in tutto il mondo, per cui la pace è diventata un ricordo lontano».
La volontà è quella di «ripartire dal femminile, analizzando i molteplici contesti di conflitto nel mondo e i tanti ruoli svolti dalle donne in quei luoghi: da vittime di violenze perpetrate dagli uomini a pilastro che regge la famiglia e guida la società al di là della guerra».
Padre Ibrahim Al Sabbagh, francescano della parrocchia latina di Aleppo, la seconda città per importanza e la capitale economica della Siria, una delle più colpite dalla guerra, spiega a tempi.it (10 marzo) perché i bambini della sua parrocchia di San Francesco hanno pregato per tutti gli italiani durante la via crucis della seconda settimana di quaresima.
Dalle terre martoriate dalla guerra un segno di speranza.
Drammatico appello dell’Onu perché «non proseguano le stesse atrocità e la stessa violazione dei diritti umani» cui abbiamo assistito finora nell’ambito del conflitto in Siria. Il segretario generale Guterres parla di reiterata «crudeltà» e invoca il ritorno a un processo di pace. Per l'Oms indegno il numero di attacchi alle strutture sanitarie.
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