Gerusalemme
Internazionale

Terra Santa: «Malgrado si avvicini il Natale non c'è un clima gioioso».


di Padre Ibrahim Faltas*

In questi giorni che precedono il Natale sono in programma incontri istituzionali e fra le comunità religiose secondo regole previste dai vari protocolli. Incontri importanti per la possibilità di scambiare opinioni, per ricevere e dare supporto alle proprie attività, per ristabilire equilibri e relazioni. In questo momento storico, con la tragedia della guerra in atto, questi incontri non hanno avuto la stessa atmosfera di altri anni.

I giorni che precedono il Natale sono giorni intensi e particolari. Sono previsti incontri istituzionali e fra le comunità secondo regole previste dai vari protocolli. Sono responsabile delle relazioni fra la Custodia di Terra Santa e lo Stato d’Israele e l’Autorità Palestinese e in questi giorni si svolgono incontri e momenti di condivisione importanti per chi vive in Terra Santa. Sono importanti per la possibilità di scambiare opinioni, per ricevere e dare supporto alle proprie attività, per ristabilire equilibri e relazioni. In questo momento storico, con la tragedia della guerra in atto, questi incontri non hanno avuto la stessa atmosfera di altri anni. Nonostante le proprie visioni, le personali soluzioni delle situazioni, le reciproche ottiche intrise di odio e di vendetta, ho potuto constatare il dolore e la sofferenza da parte di tutte le persone incontrate. Nei discorsi sembra essere stato dimenticato il  Natale, motivo principale dell’incontro e in tutti prevalgono la preoccupazione e la paura che la guerra continui a lungo.La situazione in Terra Santa è sempre più grave e in questi giorni la gioia per l’arrivo del Salvatore è offuscata da sentimenti contrastanti per una fine della guerra tanto attesa ma che ancora non vede la tanto desiderata conclusione.

Abu Mazen alla Messa di Mezzanotte. 

Lo Statu quo prevede l’invito ufficiale al presidente dell’Autorità Palestinese da parte della Custodia di Terra Santa per partecipare alla Messa nella Notte Santa, celebrata nella chiesa di Santa Caterina a Betlemme. Martedì 19 dicembre, insieme al padre custode, padre Francesco Patton, siamo andati a Ramallah per incontrare il presidente Abu Mazen e invitarlo ufficialmente alla celebrazione del Natale. L’incontro si è svolto in un clima come sempre cordiale: il presidente mi ha ringraziato per aver portato la sua lettera a Papa Francesco e ha detto di avergli scritto anche per il suo compleanno, ribadendo ancora una volta il suo affetto e la sua gratitudine per il grande impegno di Sua Santità a favore della pace. Il presidente Abu Mazen ha confermato la sua presenza alla Santa Messa di Betlemme per la stima verso le Chiese cristiane nella speranza che si fermino le armi e ha affermato: «…affinché la Pace possa prevalere nella Terra della Pace!»

Incontro con il re Abdullah di Giordania. 

Mercoledì 20 dicembre, insieme a tanti capi religiosi di Gerusalemme e della Giordania abbiamo incontrato ad Amman il re Abdullah, che mantiene storicamente una vicinanza a Gerusalemme e ha particolare cura dei Luoghi sacri islamici e cristiani. Oltre al padre custode, erano presenti il patriarca Latino, card. Pierbattista Pizzaballa, e vari capi delle Chiese cristiane che hanno ringraziato il re per aver sottolineato la necessità di restare uniti di fronte alle conseguenze e alla distruzione della guerra. Re Abdullah ha auspicato un immediato cessate il fuoco e il ritorno delle due parti al tavolo dei negoziati con l’obiettivo comune di risolvere positivamente la situazione in un’area così importante del Medio Oriente.

Dal presidente israeliano Herzog. 

Altro importante incontro si è svolto giovedì 21 dicembre. Abbiamo incontrato, insieme agli altri capi delle Chiese cristiane, il presidente dello Stato d’Israele, Yitzhak Herzog, nella sua residenza di Gerusalemme. Il tradizionale incontro per gli auguri natalizi è stato anche un incontro di scambio di riflessioni sulla situazione attuale. L’incontro, di solito molto festoso, è stato tenuto in modo molto riservato a causa della guerra. Anche il popolo israeliano vive nella paura e nelle difficoltà del momento ed è un periodo veramente difficile per tutta l’umanità.

Tristezza profonda. 

A differenza di altri anni e nonostante la Terra Santa non abbia vissuto periodi veramente sereni, questo Natale che si avvicina non ha un clima gioioso.Si sente una tristezza profonda che si nota particolarmente negli sguardi della gente, di tutta la gente, israeliani e palestinesi. La paura, la sofferenza e la preoccupazione sono sentimenti comuni ad entrambi i popoli. Fede e Speranza non ci abbandonino perché grande è la Misericordia del Salvatore.

Buon Natale di Pace e serenità al mondo intero!

* Vicario della Custodia di Terra Santa

Agensir

Gerusalemme | © catt
23 Dicembre 2023 | 07:36
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