Il Nuovo Messale verrà adottato anche dalle parrocchie della Svizzera Italiana secondo modalità che verranno decise dalla Conferenza dei Vescovi Svizzeri.
A pochi giorni dagli interventi straordinari, per un totale di 16 milioni di euro, disposti per far fronte all’emergenza coronavirus in Italia, la Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha deciso lo stanziamento di altri 6 milioni di euro, provenienti dai fondi dell’otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per aiutare i Paesi africani e altri Paesi poveri nell’attuale situazione di crisi mondiale.
Il Pontefice ha accolto l'invito dei vescovi italiani che hanno esortato tutti i fedeli a ritrovarsi spiritualmente giovedì 19 marzo alle 21 per recitare il Rosario.
La scelta «è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica».
L'intervento del presidente della Cei all'incontro a Roma dal titolo: «Promuovere e integrare»
Ieri sera al Centro comunitario della Chiesa evangelica di Lugano la conferenza dal titolo «Padre Nostro...cambiamento di una preghiera o di una Chiesa?» con i relatori Giuseppe La Torre e Renzo Petraglio. «La parola chiave per capire questa preghiera – hanno spiegato – è la relazione. Le parole non sono l’essenza della preghiera, la sua essenza è il rapporto con Dio: tu mi sei padre, io ti sono figlio. È l’azione di Dio nella nostra vita, l’aprirsi verso di Lui dopo aver scoperto la sua apertura verso di noi. Il Padre Nostro è consapevolezza di apertura».
Mercoledì 30 gennaio alle 20.15 presso il Centro comunitario della Chiesa evangelica riformata di Lugano (via Landriani 10), il gruppo Biblico Ecumenico di Lugano, in collaborazione con l'Associazione biblica della Svizzera italiana, propone la conferenza Il Padre Nostro...cambiamento di una preghiera o di una Chiesa? Relatori Renzo Petraglio, biblista cattolico e Giuseppe La Torre, teologo e pastore riformato.
Il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti: «In passato abbiamo pensato troppo allo scandalo, ora la Chiesa intende risolvere il problema radicalmente». Dall’assemblea ok alla nuova traduzione del «Padre nostro».
«Attendiamo la definitiva approvazione e poi, insieme, la reciteremo nelle nostre comunità. L’unità della Chiesa si esprime anche attraverso un sentire comune nella preghiera», così don Nicola Zanini, Vicario generale della Diocesi di Lugano e liturgista, a proposito dell'approvazione della nuova versione del Padre Nostro.
Il testo della nuova edizione sarà ora sottoposto alla Santa Sede per i provvedimenti di competenza, ottenuti i quali andrà in vigore anche la nuova versione del Padre nostro (»non abbandonarci alla tentazione») e dell’inizio del Gloria (»pace in terra agli uomini, amati dal Signore»).
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