Marcello Candia (1916-1983): un grande milanese della carità in Amazzonia. Papa Francesco lo ha proclamato venerabile nel 2014. Il racconto e le foto di un recente viaggio in Brasile.
Il colloquio con colui che guida il Paese con il maggior numero di cattolici al mondo è stato su pace, ambiente e giustizia sociale.
Il comboniano, missionario e già padre sinodale al Sinodo del 2019 dedicato all'Amazzonia, racconta una cruda vicenda di violazioni di diritti umani nella regione amazzonica.
1058 sacerdoti e consacrati hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa dei vescovi brasiliani che in un documento hanno ribadito l’impegno per la difesa senza compromessi della vita umana.
La metà dei vescovi brasiliani ha indirizzato una lettera che sarà successivo oggetto di discussione da parte del Consiglio permanente dell'episcopato del paese per chiedere al presidente un processo di riforme a favore di una società più giusta, fraterna e solidale. I vescovi sono stati mossi nello scrivere anche dalla gestione molto discutibile della pandemia da parte del governo locale.
Francesco ha telefonato mercoledì all'arcivescovo di Aparecida, monsignor Orlando Brandes e ha esortato tutti i brasiliani di guardare alla Madonna di Aparecida in questo particolare momento di difficoltà a causa del coronavirus.
L’Amazzonia brasiliana sta vivendo un altro momento drammatico della sua storia. L'analisi dettagliata sulla situazione attuale della regione realizzata dal portale italiano Nigrizia.
Nel giorno della pubblicazione dell’Esortazione post-sinodale sull’Amazzonia, l’Osservatore Romano ricorda nell’edizione di oggi suor Dorothy Mae Stang, uccisa nel 2005 da criminali che osteggiavano il suo coraggioso impegno contro la deforestazione.
Papa Francesco ricorda il disastro ambientale accaduto un anno fa a Brumadinho, nel sud est del Brasile, esprimendo in un videomessaggio la sua vicinanza ai famigliari delle vittime e a tutta la comunità e alla Chiesa locale.
A Fortaleza, nel nordest del Brasile, opera l’associazione diocesana ›Maria Mae da Vida’, gestita dalle suore missionarie camilliane, che si occupa di dare accoglienza a ragazze madri provenienti dalle favelas
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