Si è tenuta nella chiesa stessa dell'Immacolata, in via Peri, la presentazione del volume che «Arte e Cultura» le ha recentemente dedicato.
Il nuovo numero di «Arte e Cultura» dedicato alla parrocchiale di Quinto in Leventina.
Una chiesa con una ricchezza artistica davvero eccezionale. Soprattutto per gli affreschi di Francesco Antonio Giorgioli (1655-1725) che lascia a Meride una sorta di testamento spirituale con un’opera poderosa.
«I maestri di Arogno. Architetti e scultori del Duecento dalla Toscana alle Alpi». Si intitola così il nuovo numero di «Arte e Cultura», il trimestrale edito dalla Fontana Edizioni e diretto da Giorgio Mollisi. Al centro di questa nuova pubblicazione, per la prima volta viene messa in luce la perizia tecnica, l’abilità artistica e scultorea degli artisti arognesi approdati nel Duecento in vari luoghi d’Europa, per portare la loro arte. Con una particolarità: le oltre 300 pagine del volume sono, in realtà, il frutto di uno studio trentennale condotto dal professor Valerio Ascani dell’università di Pisa, che ha deciso di rendere pubbliche le sue ricerche.
Dal 4 al 24 luglio al Sacro Monte di Varese vanno in scena spettacoli di arte sacra. Il tema è stato esplorato già ieri sera partendo dalla tradizione popolare dei canti sulla passione. Si continua l'11 luglio con «Cristus Patiens» di Gregorio di Nazianzo, tradotto per la prima volta in italiano da uno dei più noti grecisti, come Giorgio Ieranò.
Il numero 8 della rivista «Arte e Cultura», dedicato alla storica Chiesa e al Convento di San Francesco a Locarno, sarà presentato nel corso di una serata aperta al pubblico, mercoledì 16 maggio alle 18 nell’Aula Magna della SUPSI-DFA (ex convento).
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