Abside, con il nuovo altare, della chiesa di Taverne-Torricella - Foto G. Geronzi
Diocesi

Taverne: dedicazione del nuovo altare con il Vescovo

Dopo circa due anni di chiusura, dovuta all’esecuzione di importanti opere di consolidamento strutturale, risanamento e accurato restauro, riapre al culto la chiesa di Torricella-Taverne, dedicata ai santi Biagio vescovo e Maurizio, martiri, patroni della comunità parrocchiale. L’edificio sacro, documentato a partire dal 1361, ma di origini sicuramente più antiche, sarà nuovamente fruibile a partire da domenica 9 dicembre, alle ore 09.30, con la solenne celebrazione eucaristica della dedicazione del nuovo altare e la benedizione del nuovo ambone, presieduta da monsignor vescovo Valerio Lazzeri.

In preparazione a questo avvenimento sono stati proposti alla comunità parrocchiale tre incontri di catechesi sul significato degli spazi liturgici della celebrazione cristiana e della loro decorazione artistica. Nel primo incontro (26 novembre), passando in rassegna gli elementi architettonici e di arredo liturgico che connotano lo spazio sacro (il cortile atrio, le mura e l’orientamento stesso della costruzione, la porta, l’acquasantiera, il battistero, il confessionale, la navata) si è giunti a percepire come la chiesa edificio è immagine della Chiesa comunità che cammina nei sentieri della storia e che rinnova il suo proposito di seguire il suo Signore, di consacrarsi a Lui mediante i sacramenti, per essere nel tempo segno concreto di misericordia e di gioia.

 

Tema del secondo incontro (3 dicembre) il presbiterio: spazio architettonico riservato al vescovo e al clero nelle celebrazioni liturgiche. Si è considerato come la comunità si edifica principalmente nella celebrazione dell’Eucaristia e all’interno dell’edificio chiesa, in particolare questo avviene in due luoghi significativi. Il primo è l’altare «punto centrale per tutti i fedeli, è il polo della comunità che celebra. Non è un semplice arredo, ma il segno permanente del Cristo sacerdote e vittima, è mensa del sacrificio e del convito pasquale che il Padre imbandisce per i figli nella casa comune, sorgente segno di unità e carità«. (CEI, La progettazione di nuove chiese, Nota pastorale, 18 febbraio 1993, 7). Il secondo è l’ambone, luogo della proclamazione della Parola di Dio che sostiene e illumina i passi della comunità credente perché divenga la comunità delle pietre vive, pronta a rendere ragione della speranza che la abita.»Stringendovi a Cristo, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio” (1 Pt 2,4-5).

Non si è tralasciato poi di considerare la sede del celebrante, elemento d’arredo liturgico che deve mostrare il compito che egli ha di presiedere l’assemblea e di guidare la preghiera, e il tabernacolo: luogo per la conservazione dell’Eucaristia, che rende evidente il mistero della permanenza della presenza reale di Cristo nella sua Chiesa.

Un terzo incontro è previsto lunedì 10 dicembre alle ore 20.15. Avrà luogo in chiesa; il tema riguarderà la decorazione artistica dello spazio liturgico, segno e simbolo delle realtà soprannaturali.

don Claudio Premoli

Abside, con il nuovo altare, della chiesa di Taverne-Torricella – Foto G. Geronzi
8 Dicembre 2018 | 17:00
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