Mons. Gmur, Papa Francesco e Helena Jeppesen Spuhler
Svizzera

Sotto il cielo di Roma, voci svizzere dal Sinodo

da Roma Cristina Vonzun

«È una esperienza di diversità, di speranza, di interesse condiviso di tutti per tutto», ci dice mons. Gmür, presidente della Conferenza dei Vescovi Svizzeri (CVS) per catholica/cdt. Siamo nelle ore che precedono la pubblicazione – attesa nella serata del 28 ottobre – del documento finale che gli oltre 350 partecipanti all’assemblea sinodale in corso a Roma dal 4 al 29 ottobre. E insieme alla voce di mons. Gmür proponiamo anche alcune impressioni della signora Helena Jeppesen Spuhler, svizzera e delegata per i laici d’Europa al Sinodo.

Cristina Vonzun a Roma con mons. Gmür.

Un’assemblea sinodale romana, infatti, aperta ai laici, uomini e donne (tra le donne ve ne sono 50 con diritto di voto). Una prima questa, per percentuale e ruolo dato ai laici. Una scelta non scontata, almeno all’inizio. «Alcuni vescovi si sono chiesti cosa fanno dei laici ad un Sinodo dei vescovi. Il Papa ha detto che, se è vero che il Sinodo è dei vescovi, i laici sono l’elemento che lo arricchisce. Io lo vivo così. Ci sono uomini e donne che rappresentano diverse realtà. Ad esempio, nel mio gruppo c’è Luca che lavora in un’ONG dedicata a salvare i migranti in mare», osserva Gmür riprendendo una domanda che fuori dal Sinodo riecheggia. Tuttavia è la libertà di parola iscritta in questa cultura sinodale a incuriosire. «Io al Sinodo – racconta Gmür – percepisco questa libertà di parola ogni giorno, come vivo anche un ascolto reciproco nello Spirito. Chi prende la parola lo fa liberamente, poi dopo due o tre interventi, c’è un momento di silenzio e questo silenzio fa sì che chi è intervenuto sia preso sul serio dagli altri. Non c’è, quindi, una discussione immediata. Si aspetta, si lascia che la parola dell’altro trovi uno spazio di ascolto nel cuore dei presenti», prosegue il vescovo Felix. Una libertà di chiedere, affrontare temi, interrogarsi, portare esperienze e idee, in uno spirito di ascolto, colta anche da Helena Jeppesen Spuhler, soprattutto come donna. Nei gruppi di lavoro «le opinioni di minoranza sono sempre state accolte e considerate e portate avanti. La parola di noi donne è libera e accolta molto bene», continua Helena. Non c’è imbarazzo ad intervenire anche su temi che fanno più discutere, senza paura di essere apostrofati, ci conferma anche il presidente dei vescovi svizzeri.

I temi più svizzeri, nel senso che sono quelli della sintesi sinodale poi rielaborata dal gruppo di lavoro per il Sinodo in Svizzera, secondo Helena Jeppesen Spuhler sono stati ascoltati al Sinodo. Liedership partecipativa, ruolo della donne, accoglienza delle persone queer, decentralizzazione, temi che lei stessa ci ricorda, hanno trovato interesse, secondo la Jeppesen Spuhler. Anche Gmür sottolinea che l’urgenza femminile è riscontrata in tutti i Continenti. «Nei rapporti di tutte le assemblee sinodali continentali è presente la questione del ruolo della donna, la domanda su quale ruolo specifico femminile possa esserci, anche nei processi decisionali e nel ministero», ricorda Gmür. Helena Jeppesen Spuhler aggiunge: «Di fatto il tema della donna mi è parso forse il più sentito in ambito sinodale, con sensibilità e accenti diversi evidentemente». In particolare Helena racconta di testimonianze interne all’assemblea sinodale sul tema della dignità della donna in vari contesti intra e extraecclesiali, che secondo lei hanno lasciato il segno. Helena Jeppesen si aspetta di trovare nel documento sinodale almeno due attese svizzere: «Le donne chiamate a responsabilità decisionali e operative nella Chiesa e un segnale forte sulla necessità di una struttura più partecipativa nella Chiesa».

Riguardo ad un tema più specifico di accesso delle donne ai ministeri istituiti e di riflessione sull’accesso ad una forma di diaconato femminile, chiediamo a mons. Gmür se in aula sinodale si ha avuto notizia dei lavori della seconda commissione vaticana che un paio di anni fa era stata incaricata di lavorare al tema riprendendo i lavori di una prima commissione: «Non abbiamo saputo nulla delle discussioni di questa commissione, comunque la strada potrebbe essere quella del diaconato femminile. Perché? Perché è ovvio che la maggior parte delle donne sono attive nel settore diaconale, nell’aiuto al prossimo, nella presenza nella cura e via dicendo». 

Dal Sinodo alla Svizzera e ritorno

In attesa dell’uscita del documento finale del Sinodo quindi, documento che è stato annunciato avrà la natura di un testo ponte verso l’assemblea di Roma dell’ottobre 2024, chiediamo a mons. Gmür due parole sul futuro del cammino sinodale in Svizzera. «In Svizzera – spiega il presidente della CVS – è stata creata di recente una commissione sinodale per valutare i cammini sinodali a livello nazionale e performare il coinvolgimento di quei gruppi che nella prima fase del Sinodo, per ragioni diverse, non hanno partecipato al processo sinodale, in particolare fedeli e presbiteri laddove non si è riusciti a coinvolgerli, e poi soprattutto gli immigrati. Nella diocesi di Basilea il 40% dei cattolici è costituito da immigrati e in altre diocesi della Svizzera la percentuale non è molto diversa». In questa giornata di transizione, in attesa delle prime notizie sul documento sinodale che dovrebbero giungere in serata, mentre i padri sinodali, i religiosi, le religiose, i laici, le donne e gli uomini presenti al Sinodo sono al lavoro sul testo finale, assaporiamo con queste voci svizzere un po’ del mese di cammino sinodale che si è vissuto dal 4 ottobre qui a Roma.

Le novità dal Sinodo nei media di ComEC

Nell’inserto di Catholica/cdt di sabato 28 ottobre si guarda al Sinodo con un commento sulla cultura sinodale del dialogo e un’intervista al presidente dei vescovi svizzeri; sabato 4 novembre 2023 da Roma torniamo sul Sinodo con la voce del ticinese abate Mauro Lepori, padre sinodale; le voci di alcune donne di diversi Paesi presenti al Sinodo. Domenica a Chiese in diretta alle 8.30 su ReteUno diretta da Roma con Bruno Boccaletti e altre voci. Sabato 11 novembre, alle 18.35 su RSILa1, sarà ospite a Strada Regina mons. Gmür che affronterà altri temi tra i quali il pericolo di clericalizzare i laici, le donne, la dignità delle persone queer, assieme al suo racconto di storie di vita cristiana raccolte al Sinodo. Su catt.ch ogni giorno i contributi del caso.

Leggi anche dopo la pubblicazione del documento del Sinodo le reazioni di mons. Gmür e di Helena Jeppesen Spuhler

Mons. Gmur, Papa Francesco e Helena Jeppesen Spuhler | © vaticanmedia
28 Ottobre 2023 | 15:15
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