Bruno Corsini con la famiglia @catt.ch
Ticino e Grigionitaliano

Sei nuovi lettori per la Diocesi di Lugano. La testimonianza di Bruno Corsini

Ieri, durante i Vespri solenni nella cattedrale di S. Lorenzo, è stato conferito il Lettorato a sei candidati, dopo una preparazione durata diversi mesi. Vi proponiamo di seguito la versione integrale della testimonianza di Bruno Corsini, che abbiamo raccolto nei giorni scorsi.

Mi chiamo Bruno Corsini ho 58 anni, sono sposato con Flavia da 36, abbiamo 5 figli e 7 nipoti.
Accedere al ministero del Lettorato significa entrare, per me, a far parte dei ministri della Chiesa al servizio della Liturgia affinché il popolo possa esultare nell’ascolto della Parola di Dio; ma è anche vivere della Parola, ascoltarla e metterla in pratica, mangiare e bere di essa dal mattino con le Lodi fino alla sera con i Vespri. È mettersi in relazione, in un rapporto intimo con il Signore chiedendo continuamente il discernimento per fare la Sua Volontà.

Certo all’inizio per me non è stato così. Da ragazzo, dopo la prima comunione, il mio rapporto con Dio e con la Chiesa è stato burrascoso, sono stato sempre contro Dio perché non capivo la storia della mia famiglia. Mi chiedevo il perché ci fosse capitata la «disgrazia» di avere una sorella handicappata, di dover vivere una vita fatta di ristrettezze e solitudine. In seguito cominciai ad avere un rapporto conflittuale con i miei genitori, i quali avevano occhi «non per me», ma solo per mia sorella. Sono diventato un contestatore, un anarchico. Ho lottato per la difesa del divorzio e la conquista dell’aborto, ero naturalmente contro tutto ciò riguardasse la Chiesa, il Vaticano, i suoi ori e i suoi sfarzi, la sua mentalità retrograda e classista.

A 22 anni, per fuggire dalla mia famiglia, ci siamo sposati in chiesa, con l’abito bianco per non fare storie con nessuno, ma dopo due anni … ci siamo separati. Ho vissuto un momento dove i miei soli compagni di viaggio sono stati la solitudine il bere, le canne e le donne, al punto tale che la mia vita aveva finito per non avere più un senso. Il mio egoismo aveva raggiunto il massimo splendore, nulla aveva il sapore dell’essere vissuto. Separato, mi ero fatto odiare da mia moglie, con un lavoro allo sbando, mio padre che stava morendo di tumore e io che non riuscivo a parlargli, insomma ero un fallito.

Chi mi ha salvato? Una sera, per «caso», mi incontrai con un mio collega di lavoro, il mio «angelo», che mi invitò a cena con altre persone in chiesa. Dopo averlo insultato e deriso, andai con lui, quella sera non avevo «nulla da fare». Capitai in una catechesi del Cammino Neocatecumenale, precisamente in una penitenziale, dove il Signore mi stava aspettando, Dio mi accolse come un Padre, perdonandomi tutto! Ne uscii frastornato non capivo nulla ero svuotato di tutto, ma per la prima volta veramente felice. Così trent’anni fa cominciai questo cammino di iniziazione cristiana, ma ben presto mi scontrai con il Signore. All’incontro GMG di Czestochowa nel ’91 la Parola proclamata fu: <<l’uomo non divida ciò che Dio ha congiunto … per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli … chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra commette adulterio>> e allora io che faccio? Passarono qualche mese fino ad una notte in cui ero disperato quella parola mi ossessionava, non avevo vie di fuga, non c’era soluzione. Cominciai a pregare e imprecare, a parlare e a inveire contro Dio, fino a ché gli dissi «se esisti davvero, se sei quel Padre buono, lasciami stare, se ci sei fa qualcosa se non ci sei, se non esisti lasciami andare … mi addormentai, alle 7 del mattino seguente mi chiamò mia moglie dopo tre anni in cui non c’eravamo più sentiti.

Bene! Dio c’è!!!

Dopo un po’ di tempo ritornammo insieme, cominciammo insieme a fare il cammino in una comunità, ascoltando la Parola, vivendo l’Eucarestia e condividendo la nostra storia con i fratelli. Con Dio fra noi cominciammo un matrimonio nuovo. In seguito scoprimmo la mia sterilità, dopo alcuni tentativi di inseminazione, ci mettemmo nelle mani di Dio e cominciammo il percorso delle adozioni. Nel tempo il Signore ci ha donato quattro figli, con quattro adozioni singole di diverse nazionalità e storie distinte, alcune anche molto dolorose. Abbiamo affrontato i tanti problemi che non ci hanno mai lasciato, ma con la forza della preghiera fatta insieme tutte le mattine lodando Dio, insieme io mia moglie e Dio. Abbiamo affrontato, l’abbandono, il rifiuto, la precarietà economica, le malattie dei nostri figli, le persecuzioni e le sofferenze. Dio non ci ha mai abbandonati, non si mai stancato di noi, ci ha sempre soccorso, ci ha AMATI.

Ci ha dato il centuplo! Un giorno dopo ventitré anni di matrimonio, per l’intercessione di San Tommaso e la fede di un presbitero, di questa diocesi, dalla mia matrice morta Dio ha creato la vita: è nata nostra figlia Gabrielle, Tommasina. Dio mi Ama, ci ama.

Oggi siamo ancora nella precarietà, senza lavoro, la nostra vita continua ad essere costellata di problemi, ma chi potrà mai separarci dall’amore di Dio.

Ecco perché ho iniziato ad intraprendere questo percorso per il lettorato e … non so Dio dove vorrà portarmi. Posso mai nascondere quello che il Signore ha fatto, posso mai tacere la mia, la nostra esperienza? la nostra storia è la storia che Dio ha voluto fosse buona per noi. Tante volte, ma tante volte non l’ho capita, tante volte ho litigato con Dio, tante volte mi sono bisticciato, ha preso da me anche gl’insulti, ma mai mi ha abbandonato, mai si è stancato di me. Si, mi sento chiamato a dare testimonianza a chiunque incontri, nell’evangelizzazione, nel fare catechesi, e soprattutto nell’ultimo lavoro in libreria, anche se abbiamo dovuto chiudere. In ogni occasione abbiamo parlato e testimoniato l’amore di Dio fatto carne nella nostra vita, concretamente.

Questa è stata la formazione principale per me, la mia vita.

Dopo un tempo di discernimento alla fine del quale, con l’approvazione del nostro Vescovo, ho cominciato un periodo di formazione, qui l’insegnamento della Chiesa, nella figura dei suoi presbiteri e maestri che si sono prodigati con tutti noi. Ne approfitto di questo spazio per ringraziarli tutti.

In questo tempo di studi ci siamo preparati all’ascolto e allo studio della Parola di Dio, alla liturgia, alla teologia e tante altre dottrine. Il nostro studio non si ferma qui, abbiamo tanto da imparare.

Non so il Signore dove mi vorrà portare, per il momento svolgo il mio compito di Lettore nella Cattedrale con il mio parroco don Aldo Aliverti.

Ringrazio Dio.

Bruno

Bruno Corsini con la famiglia @catt.ch
24 Gennaio 2022 | 14:11
Tempo di lettura: ca. 4 min.
discernimento (15), lettorato (18), storia (34), testimonianza (234), vocazione (50)
Condividere questo articolo!