I missionari ticinesi in una scuola ad Haiti.
Ticino e Grigionitaliano

I missionari ticinesi ad Haiti, Nadia e Sandro Agustoni: «Il nostro lavoro continua tra povertà e violenza»

di Silvia Guggiari

Le insurrezioni armate, la grave inflazione, la benzina e la merce che scarseggiano, la povertà estrema, la gente che scappa. È un quadro drammatico quello in cui versa ormai da lungo tempo Haiti, il Paese più povero di tutto il continente, e in particolare la capitale Port-au-Prince. Martedì scorso, il primo ministro Ariel Henry ha annunciato le sue dimissioni, che ora hanno aperto la strada alla costituzione di un Consiglio presidenziale di transizione che, si spera, possa portare al più presto il Paese alle elezioni.

In questo contesto continuano ad operare Nadia e Sandro Agustoni, missionari della Conferenza Missionaria della Svizzera italiana, che si trovano nel Paese caraibico da due anni, esattamente a Miragoane, nel dipartimento dei Nippes. «Siamo a una settantina di chilometri da Portau- Prince, fortunatamente non viviamo la situazione di violenza che si è diffusa nelle ultime settimane nella capitale ma siamo comunque in una situazione di grande instabilità e incertezza. L’aeroporto e il porto sono chiusi; non ci si può spostare fuori dai Nippes e anche se si potesse sarebbe molto pericoloso. La nostra vita nei Nippes procede abbastanza tranquillamente: le scuole sono aperte e quindi possiamo portare avanti i nostri progetti».

Sandra e Nadia Agustoni con una famiglia di haitiani.

Sull’isola, Sandro e Nadia seguono diversi progetti, tra i quali la collaborazione con il «Bureau Diocésain d’éducation» nella formazione del personale scolastico. Per questioni di sicurezza, dopo le vacanze di Natale le scuole erano rimaste chiuse qualche settimana. Una volta riaperte anche gli Agustoni con le loro équipe hanno ripreso la formazione agli insegnanti. Inoltre, in una parrocchia molto povera aiutano le famiglie con un’attività «generatrice di risorse», in modo che «possano pagare le rette scolastiche attraverso, ad esempio, l’allevamento di capre», spiega Sandro.

Educare alla non violenza

In questa situazione di grande incertezza, Sandro e Nadia hanno pensato fosse più sicuro prediligere progetti in zone vicine e sicure; uno di questi è quello ideato e condotto da Nadia nella scuola locale. «Si tratta di un corso obbligatorio di educazione civica – spiega Nadia – : una volta alla settimana, gli alunni sperimentano un’attività che li porta a riflettere sulla non violenza, sull’identità, su ciò che ci differenzia ma anche su ciò che ci accomuna agli altri e su quello che porta una persona a generare situazioni violente.

A partire dal gioco, sono nate delle riflessioni che grazie all’intervento di un’artista locale sono state trasformate in immagini. Il risultato è un affresco realizzato sulla parete della scuola su cui tutti possono riflettere». Un progetto che può aiutare a rendere più consapevoli i giovani che spesso, a causa della povertà, vengono arruolati nelle gang.

La Chiesa, presenza scomoda

A febbraio, mons. Pierre André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau e Miragoâne, era rimasto gravemente ferito a causa di un’esplosione a Port-au- Prince. A gennaio, sei suore erano state rapite e poi rilasciate. Infine, «nei giorni scorsi anche sette frati sono stati rapiti, cinque dei quali sono stati rilasciati ». È evidente che la Chiesa è vista in questo momento come una presenza scomoda nel Paese: «Mons. Dumas è il pastore della chiesa locale – spiega Sandro – che sta impiegando tante energie nell’educazione di qualità perché sa bene che attraverso l’educazione si può portare i giovani a fare scelte e a riflettere. È chiaro che i criminali non vogliono che la Parola circoli, per questo colpiscono le persone che aiutano la gente a riflettere e che cercano di sviluppare delle idee, in un Paese dove i giovani non hanno più nessun incentivo culturale».

«È difficile continuare a lavorare in questo contesto ove giungono molte notizie negative – conclude Sandro – ma abbiamo a cuore la gente e i nostri progetti e vogliamo portarli a termine ».

Per le notizie dalla missione: www.progettohaiti.blog.
Per info e donazioni: 091 966 72 42; segreteria@cmsi.ws; www.conferenzamissionaria.ch.

I missionari ticinesi in una scuola ad Haiti.
16 Marzo 2024 | 07:15
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