Ticino e Grigionitaliano

Scienza e fede, insieme «per comprendere il mistero dell’uomo»

Scienza e teologia, due mondi che sembrano agli antipodi ma che sempre più trovano punti su cui confrontarsi e interpellarsi. Due discipline che non potrebbero esistere se non interconnesse tra loro, come anche ci conferma il prof. André Marie Jerumanis, docente ordinario di Teologia morale presso la Facoltà di Teologia di Lugano, che avrà modo di approfondire la tematica durante la
settimana di corsi intensivi in programma dal 15 al 19 febbraio alla FTL.

Prof. Jerumanis, qual è il rapporto oggi tra mondo della scienza e teologia?
Viviamo al ritmo di due rivoluzioni, l’una climatica, l’altra numerica. Tra teologia e mondo della scienza esiste un rapporto più sereno che nel passato: ci rendiamo conto che ciascuno si occupa di un campo ben definito e autonomo ma che per comprendere il mistero dell’uomo ognuna ha bisogno dell’altra. «La scienza senza la religione zoppica – diceva Albert Einstein -, la religione senza la scienza è cieca».

Il prof. André Marie Jerumanis, docente ordinario di Teologia morale presso la Facoltà di Teologia di Lugano.

Quale è il ruolo della teologia di fronte all’intelligenza artificiale?
Ciò che la teologia intende offrire all’interno di questa disciplina è uno sguardo integrativo, proponendo di guardare all’intelligenza artificiale in maniera interconnessa. Durante la settimana intensiva alla FTL, cercheremo di rispondere a diverse domande che investono il campo della robotica e dell’intelligenza artificiale a partire della questione della dignità umana. Gli studi sull’intelligenza artificiale interpellano infatti il nostro modo di pensare l’uomo: il pensiero filosofico aiuta a capire la differenza tra soggetto e persona, la persona umana, ad esempio, è cosciente di sé, mentre l’IA non ha coscienza di sé. È del resto già reale il rischio che l’uomo venga tecnologizzato, invece che la tecnica umanizzata: alle cosiddette «macchine intelligenti» vengono frettolosamente attribuite capacità che sono propriamente umane. Il dibattito in corso mostra i gravi problemi di governabilità degli algoritmi che elaborano enormi quantità di dati. Sulla tematica è stato svolto recentemente un incontro organizzato a Roma
dall’Accademia Pontificale per la vita al quale partecipavano rappresentanti mondiali dell’Hi-tech e del mondo politico: frutto di tale incontro è stata la dichiarazione Appel di Roma (28 febbraio 2020) per una etica dell’Intelligenza artificiale che mette l’accento sul criterio della dignità umana. Possiamo dunque dire che l’intelligenza artificiale fa porre domande che toccano scienziati, filosofi, teologi, ma anche politici. L’intelligenza artificiale è infine una sfida anche per la religione cristiana. Come ripensare la specificità umana e l’Imago Dei?

Come dunque la teologia può essere a servizio della scienza?
È una domanda esistenziale che attraversa la storia dell’uomo: la teologia aiuta a leggere la credibilità del senso che offre la rivelazione cristiana all’uomo che non può vivere senza senso, offrendo uno sguardo aperto alla trascendenza sulla realtà.
È assolutamente necessario inquadrare le nuove tecnologie con una etica; l’appello di Roma va in questa direzione e parla di algo- etica per l’IA. Mi sembra che l’etica normativa e il diritto non possano fare a meno del cuore umano capace di dare fiducia, di sperare e di essere generoso.

Per approfondire la tematica sull’intelligenza artificiale leggi anche la nostra intervista al prof. Luca Maria Gambardella

Come iscriversi ai corsi in streaming

Per partecipare occorre iscriversi, entro lunedì 8 febbraio, compilando il formulario reperibile dal sito della FTL (www.teologialugano.ch/eventi-e-notizie) e inviandolo a: info@teologialugano.ch. I corsi saranno erogati in live streaming tramite la piattaforma Zoom (il link verrà inviato a iscrizione avvenuta).

Silvia Guggiari

6 Febbraio 2021 | 17:25
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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